Gli zuccherifici di Gerico risentono dello stato di abbandono

1202751977Gerico-PIC. L’area nord della valle del Giordano, nella parte occupata della Cisgiordania, è ricca di siti storici e zuccherifici, i quali l’avrebbero già resa famosa durante la dinastia Ayyubide e ai tempi delle Crociate. Nonostante la loro importanza e la loro rilevanza archeologica, gli zuccherifici della città di Gerico, non solo non sono funzionanti ma sono anche totalmente lasciati all’incuria.

Secondo lo scrittore palestinese Hamza Aqrabawi, gli zuccherifici, risalenti alla dinastia Ayyubide e all’era delle Crociate e già presenti alla fine del sultanato Mamelucco, sono considerati come uno dei siti storici archeologici più importanti di Gerico. Alcune delle monete ritrovate nei pressi risalirebbero ai primi anni del potere Ayyubide. La storia degli zuccherifici si collega alle lavorazioni di ceramiche dei sultani Mamelucchi.

La storia della produzione

Lo scrittore Aqrabawi afferma che la storia del sito risale all’anno 3600 a.C., epoca in cui era tradizione produrre e lavorare lo zucchero proveniente dalle fattorie di Gerico, per poi esportarlo al di fuori della città. Tuttavia, dal 1994, poca fu l’attenzione data a questo sito dalla vasta importanza archeologica e turistica, in quanto i suoi terreni vennero soprattutto utilizzati come pascolo per pecore o adibiti a discariche.

Aqrawabi ha sottolineato come tra i resti storici presenti nella zona ci siano anche dei canali che venivano usati per trasportare l’acqua proveniente dalla vicina area dell’Ain al-Duyuk, la quale era impiegata per generare energia necessaria per far funzionare i mulini degli zuccherifici. Tra i resti storici compaiono anche alcune officine dove venivano lavoravate le ceramiche e vecchi stabilimenti ed antichi frantoi usati per la lavorazione della canna da zucchero.

L’incuria dopo la prosperità

Aqrabawi ha espresso il suo estremo malcontento di fronte alle incurie alle quali questi storici zuccherifici sono stati abbandonati, per negligenza del ministro del Turismo e altre rilevanti istituzioni, sottolineando come, in passato, questi stabilimenti abbiano vissuto l’epoca d’oro della produzione, uno dei pilastri economici durante la dinastia Ayyubide e ai tempi delle Crociate.

Lo scrittore ha lanciato un appello affinché questi zuccherifici vengano sottoposti a ristrutturazione ed in seguito ad una continua attività di manutenzione, affinché questo sito dall’importanza storica possa essere annoverato tra i programmi previsti dal ministero del Turismo, e valorizzato grazie a gite scolastiche e visite turistiche. Aqrabawi incoraggia inoltre il Ministero ad aggiungere il sito alla mappa dei luoghi storici di Gerico, sottolineando come la città fosse importante in passato proprio per la produzione di zucchero.

Secondo alcune fonti storiche, nella città la produzione di zucchero avveniva in grandi quantità. All’interno della cucina del sito sono stati ritrovati antichi oggetti in rame oltre che metalli e lamine, spade, aghi, anelli e gioielli vari. Alcuni di questi resti proverrebbero dalla fusione del ferro, a dimostrazione del fatto che nel sito si sono svolte anche attività di produzione del ferro.

Traduzione di Michela Zani