Graffiti di estremisti ebrei su un monastero: ‘Morte ai cristiani’

Graffiti di estremisti ebrei su un monastero: ‘Morte ai cristiani’

I nostri media mainstream non ne hanno dato notizia. Ben diverso sarebbe stato se gli autori di tali atti vandalici fossero musulmani o cristiani palestinesi e il loro “obiettivo” fosse israeliano o ebraico. In tal caso avremmo letto titoli da prima pagina, articoloni con commenti, editoriali, accuse, richieste di “scuse” a tutti i musulmani del mondo, ritenuti “ontologicamente” colpevoli… Ma qui si tratta di luoghi sacri palestinesi (cristiani o musulmani, non fa differenza), e non importa a nessuno che siano bersaglio di criminali razzisti e pure anti-semiti.

Gerusalemme – Ma’an/Reuters. Un monastero gerosolimitano, costruito sul luogo dove la tradizione ritiene si trovasse l’albero da cui proveniva la croce di Gesù, è stato vandalizzato da graffiti che riportavano il marchio degli estremisti ebrei. E’ quanto ha riferito martedì scorso la polizia israeliana.

La frase “Morte ai cristiani” è stata scritta con degli spray sulle mura esterne del Monastero della Croce, un luogo sacro dell’XI secolo, che pare una fortezza situata in una valle dominata dal Parlamento israeliano (la Knesset).

Il portavoce della polizia, Micky Rosenfeld, ha dichiarato che anche la scritta “price tag” è stata incisa nottetempo dai vandali, che hanno anche danneggiato un paio di auto parcheggiate fuori dal monastero.

Questo slogan, usato dai coloni ebrei durante i loro attacchi contro moschee
ed abitazioni palestinesi in Cisgiordania, si riferisce alla retribuzione che gli stessi esigeranno ogni qual volta il governo israeliano tenterà di porre un freno alla colonizzazione ebraica del territorio.

“Io sono un sacerdote e perciò perdono”, ha detto padre Claudio, membro della chiesa greco-ortodossa che, come riporta l’agenzia Reuters, amministra il monastero.

Rosenfeld ha dichiarato che la polizia ha aperto un’inchiesta.

A dicembre, gli estremisti ebrei hanno appiccato il fuoco a una moschea di Gerusalemme, dopo averne imbrattato le antiche pareti con l’immagine della stella di Davide e con le scritte in ebraico “Price tag”, “Maometto è un maiale” e “un arabo buono è un arabo morto”.