Haaretz: oltre 1.500 difetti nel nucleo del reattore nucleare di Dimona

-160540126Gerusalemme-PIC. Un recente esame effettuato con gli ultrasuoni ha mostrato segni di 1.537 difetti nel vecchio nucleo di alluminio del reattore nucleare israeliano di Dimona, secondo quanto riportato dal quotidiano Haaretz.

Tali problemi sono stati resi noti durante una conferenza scientifica tenutasi questo mese a Tel Aviv.

Durante la conferenza gli scienziati israeliani hanno comunicato che sono state utilizzate onde agli ultrasuoni per monitorare le condizioni del reattore, nel quale sono stati rilevati difetti, rotture ed altre deformazioni all’interno del suo nucleo di alluminio.

Sebbene in un documento presentato durante la conferenza si riscontrino i timori riguardanti le condizioni del nucleo del reattore e siano emerse varie domande a proposito della sua capacità di continuare ad operare, gli scienziati che partecipavano hanno dichiarato che questi difetti non indicano che vi siano problemi col reattore e che l’esame è stato effettuato per ragioni puramente di “stretto controllo”.

“Israele ricevette il reattore nucleare dalla Francia alla fine degli anni ’50 e fu reso operativo per la prima volta alla fine del 1963. Questi reattori sono destinati ad essere operativi per circa 40 anni per assicurare che restino integri”, come afferma un rapporto pubblicato martedì da Haaretz.

Il problema principale dei reattori vecchi, come quello di Dimona, è che i loro nuclei non possono essere sostituiti. Questi nuclei, che contengono barre di combustibile e nei quali avviene la fissione nucleare, assorbono una grande quantità di calore e di radiazioni e vengono pertanto danneggiati nel corso degli anni.

Secondo quanto scritto in un telegramma trapelato alcuni anni fa dall’ambasciata statunitense di Tel Aviv, il professor Eli Abramov, ex vice-direttore del reattore, nel 2007 informò gli alti funzionari americani che i sistemi dei reattori, comprese le torri di raffreddamento, erano stati modificati, ma che il suo nucleo era stato impossibile sostituirlo.

Per molti anni il professor Uzi Even, ex-membro della commissione israeliana per l’energia atomica, ha chiesto che il reattore di Dimona venisse chiuso in quanto “sta diventando vecchio e comincia a costituire una seria minaccia per la sicurezza della popolazione e per l’ambiente”.

“Anche se [il reattore] per ora funziona, a lungo andare Israele non avrebbe nessuna soluzione per risolvere questo problema. Per motivi politici, scientifici ed economici, Israele non ha la capacità o la volontà di sostituire il nucleo, una operazione che richiederebbe la costruzione di un nuovo reattore”, ha sottolineato Haaretz.

Il quotidiano ha anche evidenziato che il reattore non viene utilizzato spesso come nel passato e richiede controlli di sicurezza ogni volta, così come le varie autorizzazioni e procedure.

E’ da sottolineare che Israele non è uno dei firmatari del trattato di non-proliferazione delle armi nucleari, e perciò non e’ soggetto all’organo di controllo della Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi