Hamas definisce l’alleggerimento dell’assedio di Gaza ‘una tattica’

Press Tv. Hamas sostiene che l'alleggerimento da parte di Israele dell'assedio di Gaza è volto a salvare Tel Aviv dalle pressioni internazionali dopo l'attentato del 31 maggio alla Freedom Flotilla.

Hamas ha denunciato la decisione di Israele di permettere a beni ad uso civile di entrare nella Striscia di Gaza, affermando che tale mossa è volta ad eludere le pressioni internazionali, dopo che Tel Aviv ha attaccato un convoglio di aiuti diretto a Gaza.

Israele ha dichiarato (20 giugno) di voler alleggerire il blocco terrestre sulla Striscia di Gaza, consentendo il transito di alcune merci, ad eccezione di tutto ciò che può essere considerato  “materiale bellico”.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman e il ministro della Difesa Ehud Barak dovrebbero produrre un elenco di prodotti proibiti, che secondo i media israeliani potrebbe includere migliaia di oggetti, come i prodotti di alluminio, metalli vari e fertilizzanti.

La decisione di Tel Aviv di alleggerire l'assedio, arriva dopo l'attacco del 31 maggio nei confronti di un convoglio di aiuti diretto a Gaza, che ha provocato la morte di almeno 9 attivisti tra quelli a bordo della flotta. L'attacco ha scatenato un'impennata nei sentimenti anti-israeliani in tutto il mondo e ha creato un fronte internazionale contro il blocco di Gaza.

Nel frattempo, il movimento di resistenza islamica di Hamas ha condannato la decisione dicendo che non è stata all'altezza delle richieste internazionali di eliminare completamente il blocco.

“Hamas respinge questa decisione”, ha dichiarato il funzionario di Hamas, Ismail Radwan, alla Reuters. “Questo è un tentativo di fiaccare la rabbia internazionale nei confronti del blocco”, ha spiegato.

Israele sostiene che le rigide restrizioni imposte sugli abitanti di Gaza per anni sono volte a prevenire le mosse del suo nemico, Hamas.

La comunità internazionale, tuttavia, ha più volte condannato la chiusura di Gaza, descrivendola come una punizione collettiva per circa 1,5 milioni di palestinesi residenti in un territorio impoverito, metà dei quali dipendono per gli aiuti alimentari dalle Nazioni Unite nella loro lotta quotidiana contro la fame.

La parlamentare palestinese Hanin Zoabi, che era a bordo della Freedom Flotilla, che cercava di rompere il blocco di Gaza, sostiene che la decisione di alleggerire l'assedio “dimostra che non si tratta di una questione di sicurezza, bensì politica”.

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