Hamas e Olp chiedono la protezione dei profughi palestinesi in Italia

Gaza/Ramallah – InfoPal. Il dipartimento per gli Affari dei rifugiati palestinesi di Hamas ha chiesto di intervenire subito a protezione dei  profughi palestinesi in Italia.

Si chiede totale sicurezza e protezione per quanti in Italia sono stati risucchiati dal vortice della mafia, subendo violenza e oppressione.

Il dipartimento ha appreso le storie ascoltando direttamente le testimonianze di alcune di queste famiglie palestinesi presenti tra Italia e Svezia.

L'Alto commissario per i rifugiati (Unhcr) ora chiede il ritorno in Italia dei palestinesi che erano in Calabria. Sono circa 170 e a maggio scorso erano stati messi al riparo in Svezia, in seguito a un intervento d'emergenza sollecitato da un gruppo per i diritti umani svedese.

Da Gaza, il dipartimento per i rifugiati ha espresso parole di forte critica per la politica di accoglienza riservata a questi rifugiati, con particolare riferimento a coloro che sono stati trasferiti in Brasile, in Italia e in Svezia.

“Le rappresentanze diplomatiche palestinesi in Europa sono state richiamate a rispondere a questi casi, a tutelare i propri connazionali e a intercedere per risolvere i problemi venutisi qui a creare”, ha detto Abu Houli, a capo del dipartimento.

“Sembra uno scherzo del destino quello dei profughi palestinesi messi al riparo dalle persecuzioni vissute in 'Iraq in seguito all'invasione statunitense. E oggi, proprio dall'Europa, paladina dei diritti umani e garante delle libertà dell'uomo, giungono storie di questo tipo.
Chiediamo ai Paesi europei quindi di riparare e garantire una stabilità e sicurezza temporanee, fino al ritorno in Palestina, come garantito dalla risoluzione della Nazioni Unite (194/48)”.

Parole di condanna anche dal FIDA, Unione democratica palestinese.

Ieri, dall'omonimo dipartimento dell'Organizzazione di liberazione della Palestina (Olp), era stata comunicata la propria deplorazione per quanto accaduto in Italia ad opera di individui riconducibili ad ambienti mafiosi.

“Violazioni selvagge contro i nostri connazionali” aveva definito la “storia italiana” il capo del dipartimento Zakariya al-Agha.
“Inquietanti i racconti di questi connazionali in Italia, Paese dove esiste pure la presunzione che diritti umani e ordine siano stati disposti per legge. Incredibili gli abusi compiuti da questi uomini di mafia in piena libertà”.

Al-Agha aveva chiesto alle autorità italiane di assumersi la responsabilità per l'accaduto e per le conseguenze. Esiste, infatti, una convenzione di Dublino, siglata nel 2009, in base alla quale i Paesi europei che si offrono di ospitare i profughi palestinesi dai campi iracheni, in particolare da quello di at-Tanf, si faranno altresì garanti della loro sicurezza nell'Unione Europea, quindi forniranno loro servizi e alloggio. Il tutto sotto la diretta supervisione dell'Alto commissario Unhcr.

Insieme a Unhcr, al-Agha aveva rinnovato l'appello a intevenire alle autorità competenti Onu, “per proteggerli dal rischio di tornare a essere esposti a simili pericoli”.

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