Hamas: ‘La battaglia per Gerusalemme è appena iniziata’.

 

Gaza. Ieri Hamas ha dichiarato che la ‘battaglia per Gerusalemme’ è appena cominciata e che “è giunto il momento in cui ogni musulmano deve assumersi la propria responsabilità in difesa della propria dignità”.

“Noi del Movimento di resistenza islamica faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per sostenere coloro che condurranno vittoriosamente la ‘battaglia per Gerusalemme’, concentrando e mobilitando tutte le potenzialità del nostro popolo e dirigendolo verso il suo principale nemico, il Sionismo”, ha affermato Hamas per bocca di uno dei suoi capi, Salah al-Bardawil.

Il Movimento islamico ha affermato che iattacco sionista alla Moschea al-Aqsa, avvenuto ieri, domenica 25 ottobre, ha rappresentato “un test della volontà e della capacità di reazione del popolo palestinese e della umma islamica, per abituarli a uno scenario che dovrà ripetersi fino a che la loro rabbia pian piano scemerà; così a quel punto gli israeliani potranno demolire la Moschea, cancellandola dalla geografia religiosa sacra dei musulmani”.

Hamas ritiene l’Anp (“l’Autorità di Oslo”) ed alcuni Paesi arabi responsabili per quel che sta avvenendo contro la  moschea al-Aqsa: “La ‘battaglia per Gerusalemme’ è decisiva, e la vittoria arriderà inevitabilmente al popolo palestinese”.

Fawzi Barhoum, portavoce di Hamas, ha affermato che i ripetuti tentativi sionisti di aggredire la Moschea e il blocco imposto ad essa mirano ad imporre la sovranità ebraica su Gerusalemme e la Moschea, come fase preliminare alla ricostruzione del cosiddetto ‘Tempio’.

Egli ha dichiarato ad “al-Bayan” che quest’attacco non si sarebbe verificato se gli Usa non avessero concesso a Israele il via libera per commettere tali violazioni e se l’Anp non avesse insistito in negoziati che incoraggiano gli occupanti a innalzare il livello delle loro provocazioni contro i palestinesi e i luoghi santi islamici.

Il portavoce di Hamas, facendo appello alla ripresa della resistenza in Cisgiordania, ha aggiunto che nessuno è esentato dal difendere e proteggere la moschea al-Aqsa.

Hamed al-Beytawi, rappresentante di Hamas nel Consiglio legislativo palestinese, ha messo in guardia gli occupanti israeliani dal persistere nelle loro violazioni nei confronti della città occupata di Gerusalemme, aggiungendo che “Israele ha spalancato le porte dell’Inferno allorché ha osato attaccare la moschea a al-Aqsa”.

“Un miliardo e mezzo di musulmani non perdoneranno il fatto che i sionisti trasformino la moschea al-Aqsa in una sinagoga o in un cosiddetto tempio”, ha commentato al-Beytawi.

Il parlamentare palestinese ha richiamato i leader dell’Anp, gli arabi e i musulmani a interrompere ogni forma di “normalizzazione” con Israele.

Nello stesso contesto, Aziz Dweik, portavoce del Plc, ha fatto appello alla “umma islamica” affinché insorga prontamente in difesa di al-Aqsa sotto attacco.

“È ora che la umma ritrovi la sua dignità e il suo prestigio: non può restare passiva un attimo di più, altrimenti si ricoprirà di eterna vergogna”.

Il blocco dei parlamentari di Hamas (“Cambiamento e Riforma”), in una conferenza stampa, ha avvertito che le ripetute violazioni israeliane contro la Moschea “faranno esplodere la situazione in tutta la regione”, e ha richiamato l’urgenza di un’immediata azione per frenare Israele.

Yahya Musa, membro dello stesso Blocco parlamentare, ha dichiarato al “Pic” (Palestinian Information Center) che oggi il popolo palestinese sta affrontando un altro crimine israeliano commesso contro la sua terra ed il suo patrimonio storico e religioso.

Yusuf Farhat, portavoce di Hamas a Gaza, ha detto che la debolezza della posizione araba ha incoraggiato Israele a condurre i suoi ripetuti attacchi alla moschea al-Aqsa. Egli perciò fa appello ai sapienti musulmani ed agli intellettuali in genere ad attivarsi e ad assumere il ruolo che compete loro nei confronti della Moschea.

In una conferenza stampa a Damasco, Hamas ha richiamato il popolo palestinese, gli arabi ed i musulmani di tutto il mondo ad organizzare marce di protesta contro la gratuita aggressione in corso che ha come obiettivo la Moschea a-Aqsa.

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