Hamas rifiuta l’invio di una forza internazionale nei territori palestinesi.

Dal nostro corrispondente.

 

Il movimento di resistenza islamica di Hamas ha invitato ad attivare i punti dell’accordo nazionale, confermando la sua disponibilità per chiudere la questione del soldato israeliano sequestrato appena Israele abbia accettato le condizioni della resistenza rilasciando detenuti palestinesi. E ha chiarito, nello stesso tempo, il proprio rifiuto dell’idea di inviare forza internazionale nei territori palestinesi.

Il dott. Osamah Al-Mzeni, dirigente del movimento Hamas, si dichiara contento di qualsiasi invito per attivare il documento di concordia nazionale, e ha specificato: "Abbiamo compiuto sforzi per raggiungere un accordo intorno a questo documento. Invitiamo Abu Mazen e tutti gli altri a metterne in pratica tutti i punti”.

 

Durante un’intervista telefonica ha confermato he il movimento di Hamas è interessato a formare un governo di unità nazionale e, riferendosi alle dichiarazioni di Yaser Aber- Rabbo, ha smentito che tale invito a formare un governo di unità nazionale sia una “bugia”.

 

In una dichiarazione, dopo una riunione nella città di Ramallah, il comitato esecutivo dell’OLP ha confermato la necessità che il futuro governo di unità nazionale rispetti la posizione dell’organizzazione e i suoi impegni, e che possa partire dalla legalità araba e internazionale, mettendo in risalto il testo presentato dal presidente Mahmud Abbas per attivare il documento della concordia nazionale come base per il nuovo governo.

 

La questione del soldato

Il dirigente di Hamas si è domandato: "Chi sta bluffando sulla questione del soldato Shalit? La parte palestinese oppure quella israeliana? Noi siamo pronti a chiudere la vicenda subito, ma è il nemico israeliano che bluffa e rifiuta di collaborare con le nostre giuste richieste nei confronti dei nostri prigionieri edel loro diritto di uscire dal carcere”.

E ha proseguito dicendo: "Se il nostro comitato esecutivo ha qualcosa da criticare, dovrebbe prendersela con la parte israeliana, e non con quella palestinese, perché noi vogliamo trovare una soluzione, mentre chi la ritarda sono gli israeliani”.

Il dott. Al-Mazni ha definito la proposta egiziana alla questione del soldato come “fumosa": si invita a rilasciare il soldato con la promessa di liberare un numero imprecisato di prigionieri e in un periodo imprecisato”.

E ha aggiunto che "nessuno sano di mente può accettare questa proposta. Inoltre, se il comitato esecutivo non è interessato ai suoi prigionieri e considera che la sofferenza del nostro popolo non meriti rispetto, deve rivedere i suoi conti e il suo interesse verso questa questione".

 

Il rifiuto di una forza internazionale

Il dirigente di Hamas ha inoltre espresso il rifiuto del movimento Hamas per la proposta del presidente francese Jacques Chiraq relativa all’invio di una forza internazionale nei territori palestinesi, spiegando che quest’ultima sarebbe un mezzo nelle mani dell’occupazione israeliana. E ha chiarito che la presenza di forze internazionali nei territori palestinesi non servono gli interessi nazionali. E ha citato come esempio negativo gli osservatori europei al valico di frontiera di Rafah.

Al-Mazni ha descritto l’invito a riproporre la questione palestinese al consiglio di sicurezza internazionale come “giochi per passare il tempo che non servono a niente”, e ha proseguito dicendo: "né il Quartetto né Consiglio di sicurezza né altro ridaranno il diritto ai suoi legittimi abitanti se non la forza delle braccia. Si è dimostrato che tutte le trattative hanno solo frammentato le questione palestinese”.

 

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