In un discorso alla televisione, sabato 11/11/2006, secondo anniversario della morte del presidente Yassere Arafat, il premier Haniyah ha dichiarato: Continuiamo a rispettare lunità nazionale, la compattezza delle fila palestinesi, a proteggere gli elementi di forza e resistenza e a tagliare la strada a qualsiasi forma di lotta palestinese interna.
E ha aggiunto: Nellanniversario della morte di Arafat, davanti ai dirigenti e agli altri grandi caduti, come Shaikh Ahmad Yassin, Abelaziz Ar-Rantisi, Shaikh Salah Shahadah, Abu Jihad Al-Wazir, Abu Ali Mustafa, Jamal Abu Samhadaneh, Fathi Ash- Shaqaqi, e tutti i martiri, noi confermiamo il nostro rispetto verso lunità nazionale.
Il problema è Israele
Haniyah ha chiarito che Israele non vuole la pace né la stabilità dellarea, Arafat ha dato molto per la pace e per trovare una soluzione, ma il risultato è stato lassedio, il veleno e lassassinio. Questo dimostra che il problema non sta nel popolo, nel governo o nelle fazioni palestinesi, bensì, nel progetto coloniale israeliano che vuole occupare la terra e mandarne via gli abitanti.
E ha spiegato che la Questione palestinese riguarda un popolo espulso e cacciato dalla propria terra, che ha vissuto più di cinquanta anni in diaspora. Questione politica è anche quella Gerusalemme e dei luoghi sacri islamici e cristiani, e quella dei prigionieri. La politica dellassedio imposto a Arafat ha sottolineato – ora è imposta a tutto il popolo palestinese, con una volontà americana, il silenzio europeo e la collaborazione regionale. La fine dellassedio di Arafat è stata la sua morte, la sua uccisione per avvelenamento. La fine dellattuale assedio sarà la resistenza e la determinazione, e noi siamo sicuri che sarà spezzato.
Dal nostro corrispondente.