Haniyah: lo Stato palestinese è una vittoria per la resistenza

Gaza-InfoPal. Isma’il Haniyah, capo del governo palestinese di Gaza, ha affermato che la promozione della Palestina a “Stato non membro” presso le Nazioni Unite rappresenta una vittoria per la resistenza palestinese nella Striscia di Gaza, che ha sempre lottato basandosi sul principio “niente rinunce o compromessi”. 

Le dichiarazioni di Haniyah sono giunte al margine di una veglia di solidarietà organizzata venerdì, 30 novembre dall’Associazione Wa’ed per i prigionieri e gli ex detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. La manifestazione si è svolta di fronte alla sede del Comitato internazionale della Croce Rossa a Gaza per sostenere i detenuti in sciopero della fame. 

Haniyah ha accolto con favore la decisione dell’Onu di concedere lo status di Stato non membro alla Palestina, affermando che ciò va a pari passo con la strategia principale, atta a liberare tutta la Palestina, dal fiume al mare, e da est a ovest. 

Il premier palestinese ha dichiarato: “I tempi della sopraffazione israeliana sono irrevocabilmente finiti, e la battaglia delle Pietre d’argilla (la resistenza di Gaza contro l’operazione israeliana Colonna di Nuvole, ndr) ha segnato uno spartiacque tra la fase di preparazione e allerta, e quella della sorpresa e l’attacco”.

Haniyah ha dichiarato che la questione dei prigionieri rappresenta una priorità assoluta, sia per il suo governo che per la resistenza di Gaza, ribadendo la promessa di liberarli presto e lodando al contempo la loro pazienza. Egli ha anche  ringraziato tutte le famiglie dei prigionieri che hanno partecipato alla veglia di solidarietà. 

Durante il suo discorso, il capo del governo di Gaza ha espresso gratitudine per le delegazioni arabe e islamiche che hanno visitato Gaza dopo l’ultima aggressione, osservando che esse hanno espresso dei sentimenti sinceri e autentici nei confronti del popolo palestinese. 

Haniyah ha sottolineato che la fermezza dimostrata da Gaza avrà un impatto significativo sul morale della nazione e sulla sua mentalità, e ciò la metterà sulla strada per la liberazione della Palestina e della moschea di l-Aqsa. 

Durante il sermone del venerdì, tenuto davanti alla sede della Croce Rossa dallo Shaykh Ali Jawish, segretario generale della Fratellanza Musulmana sudanese, ha affermato che i prigionieri palestinesi hanno dato un contributo importante alla recente vittoria di Gaza, avendo offerto la loro libertà in cambio. 

Jawish ha sottolineato che il momento della liberazione dei prigionieri dalle carceri israeliane è vicino, aggiungendo che tutte le soluzioni pacifiche sono inutili in quanto il carceriere comprende solo il linguaggio della forza 

Oltre alla delegazione sudanese, era presente una delegazione indonesiana, guidata dall’ex capo dell’intelligence, una dal Bahrein e un’altra egiziana. Tutti i partecipanti hanno ribadito che la questione dei prigionieri palestinesi perdura da troppo tempo, e che la liberazione di tutti dalle carceri dell’occupazione deve essere in cima agli interessi dei paesi arabi. 

Dal canto suo, l’Associazione Wa’ed per i detenuti palestinesi ha assicurato di voler organizzare “una serie di attività di sostegno ai detenuti nelle carceri israeliane, specialmente Ayman al-Sharawna, Samer al-‘Issawi, e i nuovi che hanno aderito recentemente allo sciopero della fame, fino a quando le loro giuste richieste non verranno esaudite”. L’associazione ha sottolineato che nella prossima settimana, le manifestazioni di solidarietà si intensificheranno, a causa del peggioramento delle condizione fisiche di alcuni detenuti.