Hebron, coloni in attesa di sgombero aggrediscono famiglia palestinese

Hebron-PIC, Quds Press e Ma’an. Domenica sera, a Hebron, nei pressi della moschea Ibrahimi, decine di coloni israeliani hanno attaccato la famiglia Abu Rajab nella sua abitazione, un edificio di tre piani, che avevano occupato un mese fa.

I coloni estremisti hanno picchiato la coppia di anziani proprietari della casa, Ali Abu Rajab e sua moglie, e quest’ultima è stata lasciata per terra, sanguinante.

Il Canale 10 israeliano ha reso noto che una sentenza del tribunale aveva imposto ai coloni di lasciare l’abitazione degli Abu Rajab entro una settimana, altrimenti sarebbero stato sgomberati con la forza.

Alle famiglie di coloni occupanti i magistrati israeliani hanno concesso sette giorni per evacuare l’edificio, secondo quanto annunciato domenica sera dal ministero della Giustizia di Israele.
La famiglia Abu Rajab aveva presentato appello contro il sequestro della casa da parte dei coloni che ne rivendicavano fraudolentemente la proprietà.
Tuttavia, poiché la legge israeliana va sempre contro i Palestinesi, la Procura ha affermato che anche dopo aver evacuato la casa, le famiglie dei coloni possono ancora chiedere al Comitato della registrazione dell’Amministrazione civile israeliana di dare loro temporaneamente il diritto di mantenere la proprietà durante i procedimenti legali in corso per trasferire i titoli a loro nome. Se ciò verrà concesso, potranno ritornare nell’edificio.
Nel 2015, il Comitato di registrazione negò la richiesta dei coloni di stabilirsi nell’edificio, sulla base del fatto che essi non avevano dimostrato il loro presunto acquisto. I coloni si appellarono alla decisione e erano in attesa di presentarsi di nuovo davanti alla commissione quando decisero di occupare la casa in ogni modo.
Le autorità israeliane sperano di convincere i coloni – che hanno organizzato recentemente marce provocatorie sotto la protezione di soldati israeliani e atti di violenza nell’area – a lasciare pacificamente la casa nel corso della settimana, prima di ricorrere a un’evacuazione forzata.