I black-out elettrici e il maltempo amplificano la sofferenza degli abitanti di Gaza

2069273853Gaza-PIC. La persistente interruzione di energia elettrica è ancora il principale problema che la popolazione della Striscia di Gaza deve affrontare, con la sofferenza della gente che aumenta in inverno, soprattutto con l’ondata di freddo, che sta spazzando l’enclave costiera dall’inizio di dicembre.

Da quando è iniziata l’attuale ondata di freddo, è stata ridotta la fornitura dell’energia elettrica per la  Striscia di Gaza a 3-4 ore di elettricità al giorno, nel migliore dei casi.

Il cittadino palestinese Wesam Naji, 32 anni, parlando con il giornalista di PIC si è lamentato per la mancanza, per lunghe ore, di energia elettrica a casa sua: “Durante il giorno, abbiamo avuto l’elettricità per tre ore solamente ed è saltata molte volte durante questo tempo”.

Con gli occhi pieni di dolore, ha sottolineato il disperato bisogno di elettricità: i suoi figli e la madre soffrono molto, soprattutto quest’ultima, che ha bisogno di continui controlli, che non possono essere eseguiti senza elettricità.

Il suo reddito limitato gli consenta di acquistare quantità ridotte di carburante per far funzionare un generatore elettrico, ma questo “non può funzionare per lunghe ore e non dà la stessa qualità di energia elettrica”.

La situazione di Wesam Naji non è diversa da quella di molti Palestinesi della Striscia di Gaza e per  il cittadino Ahmad, che non ha voluto dare il suo nome per intero, non è diversa. Non si può negare l’amara situazione della sua famiglia: sua moglie ha dato alla luce due gemelli, e nelle sue condizioni ha sempre bisogno di acqua calda.

Il ministero degli Interni della Striscia di Gaza ha dichiarato che i tassi di natalità sono aumentati con la popolazione che ha raggiunto i due milioni di persone.

Peggioramento della crisi

La direzione della centrale elettrica di Gaza ha espresso la sua costernazione per il ritardo delle autorità di occupazione israeliana nel riparare la linea elettrica Bagdad, danneggiata a metà dicembre, peggiorando così la crisi nella Striscia di Gaza.

La direzione ha invitato il governo palestinese di Ramallah a far pressione perché le autorità di occupazione israeliana riparino la linea e ricolleghino l’elettricità al più presto possibile. Ha sottolineato che “la ripetuta ripartizione nelle linee israeliane peggiora la crisi elettrica, e aumenta l’inconsistenza del calendario di allaccio elettrico in tutta la Striscia di Gaza”.

Tariq Lubbad, il portavoce della centrale, ha rivelato che mancano realmente le attrezzature per la manutenzione, a causa del rifiuto delle autorità di occupazione israeliana.

In un comunicato stampa, Lubbad ha dichiarato: “Il perdurare del divieto di accesso ai materiali e attrezzature per la manutenzione potrebbe causare disturbo alle reti, e colpisce i servizi forniti dalla società al pubblico, in particolar modo con le condizioni meteo che il Paese sta attraversando”.

Ha affermato che le quantità di energia elettrica distribuite alla Striscia di Gaza non sono sufficienti e non soddisfano i bisogni della Striscia.

Il ruolo dell’Autorità Palestinese

Molti cittadini palestinesi lamentano l’indifferenza dell’Autorità Palestinese – ANP – nei confronti della sofferenza dei cittadini nella Striscia di Gaza a seguito della crisi di energia elettrica.

Il mese scorso, ha avuto luogo la prima Conferenza monetaria internazionale palestinese, dal titolo “Energie rinnovabili e opportunità di finanziamento”, che tuttavia non ha menzionato la crisi di energia elettrica cronica nella Striscia di Gaza.

La conferenza si proponeva di attivare l’uso di energia rinnovabile in Palestina, quando la Striscia di Gaza è colpita da anni da un grave problema di interruzioni di corrente. Non ha proposto, invece, una soluzione alla crisi di energia elettrica persistente nella Striscia di Gaza e un piano futuro per migliorare il settore dell’energia rinnovabile nella Striscia di Gaza.

La Striscia di Gaza, con una popolazione di due milioni di persone, ha bisogno di 400 MW di energia elettrica: 212 sono disponibili; 120 sono forniti da Israele, 32 dall’Egitto e 60 dalla centrale elettrica di Gaza, secondo i dati pubblicati dall’Autorità Palestinese per le Risorse  Naturali.

Traduzione di Edy Meroli