I Palestinesi ricordano il 6° anniversario di Piombo Fuso, crimine israeliano rimasto impunito

downloadMa’an e Quds Press. Sabato 27 dicembre, i Palestinesi in tutto il mondo hanno commemorato il 6° anniversario dell’inizio dell’operazione israeliana Piombo Fuso, che uccise oltre 1400 persone.
Piombo Fuso, scatenato tra dicembre 2008 e gennaio 2009, fu l’attacco più sanguinoso dal 1967, con oltre l’80% di vittime civili, superato da quello di quest’estate, che provocò 2200 morti e 110.000 senza tetto.

Alle 11:30 del mattino del 27 dicembre 2008, l’aviazione da guerra israeliana lanciò 100 attacchi aerei simultanei su Gaza.

Gli attacchi uccisero centinaia di poliziotti e civili, compresi decine di cadetti che stavano partecipando alla cerimonia di diploma, e furono feriti oltre 2000 cittadini soltanto nel primo giorno.

imagesAlle ore 21 del 3 gennaio 2009 iniziò l’offensiva di terra contro la Striscia, con artiglieria, carri armati e altre unità d’assalto, mentre continuavano gli attacchi aerei e marittimi.

Le forze israeliane fecero uso di armi bandite a livello internazionale, come fosforo, un agente chimico che penetra nel corpo e brucia la pelle dall’interno.

Oltre 5.500 Palestinesi rimasero feriti (molti dei quali in modo permanente) e più di 50.000 rimasero senza casa.

Piombo Fuso è considerato una delle prime guerre asimmetriche (tra un esercito e una popolazione) della storia moderna, da cui i civili non hanno avuto la possibilità né di fuggire né di cercare riparo, in quanto tutti i valichi israeliani e quello egiziano erano sigillati, impedendo a 1,7 milioni di residenti di scappare.Questo scenario è ripetuto da Israele ogni due-tre anni circa: nel novembre del 2012 venne lanciata un’altra offensiva che provocò la morte di 160 Palestinesi, in prevalenza civili; e quest’estate, fu scatenata la già citata operazione che provocò 2.200 morti e oltre 10.000 feriti.

images (1)Questi attacchi feroci e l’assedio hanno ridotto alla miseria la popolazione della Striscia di Gaza.

L’assedio, inoltre, impedisce la ricostruzione e il ritorno a una parvenza di normalità.