I rifiuti degli insediamenti israeliani avvelenano i palestinesi

Nablus – Ma’an. Ieri, martedì 6 marzo, un’autorità del ministero della salute ha affermato che le acque di scolo degli insediamenti israeliani presso Salfit stanno affluendo all’interno dei territori delle vicine comunità palestinesi, causando gravi malattie.

Parlando alla conferenza sull’ambiente tenutasi a Salfit, il capo dell’ufficio locale del ministero alla salute ha affermato che la situazione è ormai divenuta “insostenibile” per le comunità investite dalle epidemie, tra le quali il colera, causate dai liquami.

Il governatore di Salfit, Isam Abu Bakr, ha dichiarato che i rifiuti provenienti dalle industrie ubicate in uno degli insediamenti ebraici della zona stanno seriamente compromettendo l’agricoltura cittadina.

Il governatore ha poi aggiunto che il polo industriale di Barqan, insediamento ebraico situato presso la valle di Qana nell’area di Salfit, rappresenta uno dei più grandi centri manifatturieri dell’intera Cisgiordania.

Bakr ha evidenziato che lo scarico di rifiuti presso 11 località tutt’attorno a Salfit è divenuto la causa principale dei casi di cancro nell’area.
Tutti gli insediamenti ebraici realizzati nella Cisgiordania occupata e nella Gerusalemme orientale sono illegali alla luce della legge internazionale.