I soldati israeliani rendono disabile fisica una donna con problemi mentali

-103475384Gerusalemme – PIC. I soldati israeliani aprirono il fuoco su una giovane palestinese con handicap mentali che non rappresentava alcuna minaccia. E’ quanto ha denunciato venerdì 21 aprile un’avvocatessa palestinese.

L’avv. Naela Atiya, esperta e consulente giuridico sulle violazioni israeliane, ha invitato il ministro israeliano della Sicurezza interna ad aprire un’inchiesta immediata sull’attacco perpetrato contro la giovane disabile Manar Mujahed, di 30 anni, che è rimasta paralizzata. Secondo Atiya, le “guardie di frontiera” israeliane spararono sulla gerosolimitana Manar il 27 febbraio 2017, lasciandola sanguinare e gridare mentre suo padre correva a soccorrerla.

“Suo padre, un autista di bus, stazionava vicino al check-in militare dove Manar era appena stata colpita e ferita dai soldati. L’aveva vista da lontano ma non l’aveva riconosciuta a prima vista”, ha dichiarato l’avvocato.

Successivamente, in ospedale, i soldati israeliani ammanettarono la donna al letto, scoprendo che si trattava di una disabile mentale.

Manar rientrò a casa sulla sedia a rotelle, paralizzata. Dunque ora è anche disabile fisica, in quanto venne colpita da pallottole alla coscia e all’anca.

Traduzione di Chiara Parisi