Il 25% dei detenuti palestinesi arrestati grazie al coordinamento di sicurezza Anp-Israele

Al-Quds (Gerusalemme) – InfoPal e Pal.info. Un ex funzionario della sicurezza palestinese, Fahmi Shabana, rivela l’esistenza di documenti, video e altre testimonianze in cui si prova l’esistenza del coordinamento in materia di sicurezza e arresti tra Autorità palestinese (Anp) e Israele, che si realizza nella campagna di arresti di cittadini palestinesi.

Shabana parla di ipocrisia e corruzione di numerosi esponenti e funzionari di Ramallah nel condannarne l’impegno a denunciare le pratiche israeliane contro i detenuti palestinesi.

Shabana sostiene che il 25% dei palestinesi attualmente detenuti nelle prigioni dell’occupazione israeliana si trovino lì proprio per la collaborazione accordata dai palestinesi, e dice: “Israele ha di recente affermato che la lista di ‘ricercati’ oggetto del coordinamento, per la prima volta, è pari a zero, e questo in ragione di una riuscita della cooperazione della sicurezza di Ramallah”.

“L’oppressione ai danni del popolo palestinese è anche questa”, commenta Shabana.

E conclude affermando che “il popolo palestinese oppresso è convinto che l’autorità palestinese non sia più un’autorità nazionale” e che “questa leadership non ha guadagnato nulla, tranne la delusione, il fallimento e la perdita della terra, dell’onore e luoghi santi, ma l’alba della giustizia e della resa dei conti è vicina”.