Il bombardamento su Gaza: quello che nessuno vi dice

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I media istituzionali non stanno soltanto distorcendo i fatti dell’attacco su Gaza, li stanno completamente insabbiando. 

Il 7 luglio 2014, Israele ha dato inizio a un massiccio attacco sulla striscia di Gaza. Solo nella prima settimana, Israele ha lanciato oltre 400 tonnellate di bombe, uccidendo più di 130 palestinesi, per la maggior parte civili, metà dei quali donne e bambini. Mentre leggete, il numero sarà già salito.

La giustificazione ufficiale di Israele per questo massacro di massa è l’omicidio di tre adolescenti israeliani, del quale Israele accusa Hamas. Ma questa non è la vera ragione. Innanzitutto, Israele non ha prodotto una singola prova del coinvolgimento di Hamas o anche di un solo palestinese negli omicidi; al contrario, stando alle prove che abbiamo, gli assassini erano israeliani. Giovedì primo luglio, il Jerusalem Post ha diffuso la registrazione dell’angosciante telefonata alla polizia fatta da uno degli adolescenti rapiti, telefonata nella quale si sentono chiaramente i rapitori dire ai ragazzi di abbassare la testa in EBRAICO. Secondo il Jerusalem Post, il governo israeliano avrebbe imposto l’obbligo di silenzio sulla registrazione, prima che fosse divulgata.

http://www.dailymotion.com/video/x21iu0i_recording-of-kidnapped-israeli-teen-s-distress-call-to-police_news?start=1

Allora qual è il vero motivo per cui Israele attacca Gaza? Non si tratta di difesa né tantomeno di vendetta per la morte dei tre adolescenti. Queste sono solo storie di copertura per gli ingenui. In realtà, tutto ruota attorno al gas naturale.

A quanto pare, la zona costiera di Gaza è ricca di gas naturale, una delle più vaste risorse della regione. Secondo le stime della compagnia energetica britannica British Gas, che è in possesso di un accordo di esplorazione congiunta della zona, l’area contiene almeno 28 miliardi di metri cubi di gas. Questo gas appartiene al popolo palestinese, che dovrebbe essere l’unico a trarne vantaggio. Ma Israele non è d’accordo.

(Piccola parentesi: a un certo punto, la Russia aveva fatto un’offerta per ottenere la possibilità di sfruttare i giacimenti di gas di Gaza).

Dopo la morte di Yasser Arafat, in circostanze discutibili, Israele ha preso il controllo dei giacimenti e la British Gas ha iniziato a negoziare con Tel Aviv.

Con il potere diviso tra l’Autorità Nazionale Palestinese e Hamas, i palestinesi erano allora troppo deboli per opporre un’adeguata resistenza e Israele vorrebbe che le cose restassero così. Il governo di unità nazionale tra Hamas e l’Autorità Palestinese minaccia il controllo israeliano su quei giacimenti, e pertanto va annientato.

È davvero molto semplice. Sono queste le vere motivazioni dietro a ogni guerra: risorse, territorio e potere. Troveranno sempre una scusa, ed è facile bersela se non si fa una propria ricerca, ma c’è anche un altro modo, molto semplice, per non farsi ingannare: schierarsi sempre contro le guerre d’aggressione. Punto. Fatene una questione di principio e potrete stare sicuri di avere sempre la moralità dalla vostra parte.

Parlando di moralità, se anche quegli adolescenti fossero stati uccisi da Hamas, che razza di psicopatico può pensare che ciò dia a Israele il diritto di andare ad ammazzare oltre cento persone che non hanno nulla a che fare con quanto accaduto? Qui si parla di bambini.

In questo video non vi mostrerò le immagini dei bambini morti o in fin di vita, ma io le ho guardate, e da padre vi dico che si tratta di uno spettacolo intollerabile. Se sentire il rumore delle bombe che cadono non vi turba emotivamente, se per voi questo è solo un dibattito politico, andate a guardarvi le immagini (queste, per esempio). Non avete alcun diritto di difendere quanto Israele sta facendo se non avete il coraggio neppure di dare un’occhiata alle sue conseguenze.

E chiunque riesca ancora a giustificare questi crimini dopo aver visto le immagini delle vittime civili dovrebbe vergognarsi di se stesso.

Il bombardamento di zone residenziali densamente popolate è un crimine di guerra, che il governo degli Stati Uniti sta finanziando con le vostre tasse. Esatto. Israele riceve ogni anno oltre 3 miliardi di dollari in aiuti esteri dagli Stati Uniti. (Ma no, gli americani non hanno bisogno di quei soldi, in fondo il debito pubblico ammonta solo a 17 miliardi di dollari.)

Di certo non è un caso che non abbiate mai realizzato ciò che subiscono i palestinesi, e che in fondo c’è la vostra firma. Se date un’occhiata ai media principali durante la crisi, vedrete solo una serie di servizi sui razzi palestinesi lanciati in risposta agli attacchi, servizi che omettono di proposito di ricordare che finora questi razzi rudimentali non hanno ancora ucciso un solo israeliano.

Anche l’amministrazione Obama si riempie la bocca di questo resoconto falsato.

Ma i razzi, i razzi! Riduciamo tutto ai deboli razzi fatti in casa che i palestinesi stanno lanciando per disperazione e guardiamo alla questione nell’ottica dell’autodifesa israeliana.

Facciamo finta per un momento che tutto questo non stia accadendo in Medio Oriente, ma nel sud-ovest degli Stati Uniti. Giusto per gioco, diciamo che stia accadendo nel Texas palestinese. Dunque, tre adolescenti messicani stanno visitando il Texas palestinese e vengono uccisi da qualcuno, non si sa chi. Il Messico ovviamente prende gli omicidi come un invito a lanciare una serie di attacchi aerei sull’intera regione. Per dieci giorni, l’aviazione messicana colpisce il Texas palestinese e i villaggi circostanti, ma purtroppo quei cafoni maledetti dei texani non sanno che è un sacrosanto diritto del Messico farlo, allora iniziano a sparare a casaccio sui caccia messicani con i loro fucili, e qualcuno mira verso il confine messicano. I proiettili non raggiungono i loro obiettivi, ma quelli hanno comunque cercato di difendersi, e QUESTO è inaccettabile.

Vi suona assurdo? Eppure è esattamente così che suonate voi quando ripetete a pappagallo le parole dei media principali e dei sapientoni dei talk-show senza riflettere. Del tutto senza senso.

Palestine loss of land since 1946

Israele si sta difendendo dai palestinesi tanto quanto gli europei si stavano difendendo dai nativi americani. Anno dopo anno, gli israeliani si sono appropriati sempre più del suolo palestinese, hanno distrutto sempre più case, hanno creato nuovi insediamenti e hanno sistematicamente mandato via gli abitanti di quelle zone. Potete negare o apportare tutte le giustificazioni che volete, ma le mappe non mentono.

Questa non è difesa. Questa è pulizia etnica.

Sicuramente c’è chi non trova nulla di strano in queste mappe. Ci sono persone che non hanno problemi ad affermare che Israele ha il diritto di rubare ogni centimetro quadrato di suolo palestinese perché 1500 anni fa o giù di lì i loro antenati ebrei sarebbero stati cacciati da quella terra. Lo chiamano il diritto al ritorno.

Bene, parliamone.

I diritti sono un argomento interessante. Ma presuppongono una condizione: se un diritto umano esiste, allora deve valere universalmente per tutti gli esseri umani.

Cosa ne è quindi del diritto al ritorno dei palestinesi?

Non vi sembra un po’ strano che una delle prime condizioni che Israele ha sempre imposto ai palestinesi durante i negoziati vuole che, ai fini del raggiungimento di un accordo di pace, i palestinesi debbano accettare che non avranno il diritto di ritornare alla terra che è stata loro sottratta negli ultimi 50 anni? E qui non parliamo di gente che avanza una qualche astratta pretesa ancestrale, ma di persone reali che hanno perso le loro case, le loro fattorie e i loro mestieri in questa vita.

Dunque, il diritto al ritorno è un vero diritto o no? Non si possono fare due pesi e due misure senza portare a galla lo sporco lato oscuro della questione, ovvero che il Sionismo è un’ideologia fondamentalmente razzista e fascista.

Il video sotto riportato mostra scene estreme, ma di certo non isolate in Israele in questi giorni. Se fate un mimino di ricerca sull’argomento, scoprirete che la linea dura del Sionismo ricorda molto un movimento neo-nazista.

http://www.dailymotion.com/video/x21ivtz_israeli-lynch-mob-hunting-for-arabs_news#from=embediframe

Jews-Against-ZionismE no, il Sionismo non è indivisibile dal Giudaismo, perché non ha niente a che fare con quant’è scritto nel vostro patrimonio genetico.

https://www.youtube.com/watch?v=o0ZIJdN05QE

Allora cosa possiamo fare per aiutare i palestinesi? Iniziamo impegnandoci attivamente in questo dibattito ogni volta che viene tirato fuori. Non evitiamo di parlarne solo per educazione. Donne e bambini sono massacrati a Gaza proprio in questo momento, e il silenzio davanti all’oppressione equivale a prendere le parti degli oppressori.

È ora di iniziare a opporsi a coloro che sostengono ciò che Israele sta facendo. Non è una questione di opinioni o preferenze. Difendere il dispiegamento dell’esercito contro le popolazioni civili è sempre e comunque vergognoso e immorale, e ha le sue conseguenze.

Una particolare mole di responsabilità ricade sulle cosiddette chiese conservatrici degli Stati Uniti, zoccolo duro del sostegno a Israele. Sta a voi che vedete cosa sta accadendo davvero aprire gli occhi alla gente nelle vostre chiese. Se il pastore della vostra chiesa difende i bombardamenti su Gaza, o qualunque altra guerra, dovete affrontarlo in privato, e se non vi risponde, allora affrontatelo in pubblico. Se vi sembra qualcosa di troppo estremo, andate a guardare le immagini di quei bambini che subiscono le conseguenze ultime di tutto questo. Andate a dare un’occhiata, ma siate consapevoli che l’orrore del vedere la foto di un bambino smembrato non è nulla in confronto a quello che provano i suoi genitori.

E voi israeliani, fatevi un serio esame di coscienza. È questa l’immagine cui volete che il mondo pensi quando si parla di Israele? L’immagine di un brutale oppressore che uccide i civili senza esitazione? E, cosa ancora più importante, è questo che volete essere?

https://www.youtube.com/watch?v=TkCBK4-5tRI

Traduzione di Stefania Dell’Anna