Il conflitto israelo-palestinese nei libri di testo italiani.

Gent.ma Redazione di Infopal,
allego la trascrizione letterale  ed integrale di un "box" facente parte
di un libro di geografia in uso nelle scuole medie di Faenza, che
dovrebbe servire da approfondimento sulla questione israeliana. Lascio a
voi ogni osservazione e commento sulle amenità che vi sono contenute.
Faccio solo notare l’assurdità (anche sintattica, se si vuole)
dell’ultimo passaggio.
Cordialmente

Michele Petrone

“Itinerari nel mondo” di M. Mazzi, P. Aziani  vol. D “Gli stati del mondo”, La Nuova Italia 2004, p. 118

 

Lo scontro tra Israele e i paesi arabi

 

La creazione nel 1948 dello stato di Israele realizzava una legittima aspirazione degli ebrei a risiedere nella loro terra d’origine, aspirazione tanto più sentita dopo lo sterminio nazista, ma nello stesso tempo si scontrava con la presenza dei palestinesi da sempre presenti nella regione. Da qui i conflitti che hanno insanguinato la regione fino ai giorni d’oggi.

Nel 1993 l’avvio del processo di costituzione di uno stato autonomo palestinese sulla striscia costiera di Gaza e nella Cisgiordania aveva creato grandi speranze ma negli anni successivi la pace non ha fatto progressi.

Nel 2003 la guerra all’Iraq da parte della coalizione guidata dagli USA e l’eliminazione della dittatura di Saddam, fortemente avverso ad Israele, avrebbe dovuto ridurre la tensione nell’area. Tuttavia il processo di pacificazione ha incontrato e incontra ancora enormi difficoltà.

 Sia gli attacchi dei terroristi suicidi che si fanno esplodere tra la popolazione israeliana, sia gli interventi armati israeliani che fanno vittime anche fra i civili palestinesi, alimentano odi e rancori su cui fanno leva estremisti presenti da entrambe le parti.

 Dal 2003 Israele ha avviato anche la costruzione di un grande muro di separazione tra i propri territori e quelli palestinesi per impedire il passaggio di attentatori.

 Il muro crea ulteriori tensioni, ma nello stesso tempo è evidente che non ci sono alternative reali allo sviluppo degli accordi, poiché il raggiungimento di una convivenza pacifica tra i due popoli è l’unica soluzione possibile.

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