Il consiglio di sicurezza dell’ONU denuncia i piani di insediamento israeliani e sostiene la richiesta di una conferenza di pace internazionale

New York-Wafa. Relatori al dibattito virtuale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che si è tenuto lunedì, allo scopo di discutere l’appello del presidente Mahmoud Abbas al segretario generale delle Nazioni Unite di convocare una conferenza di pace per risolvere il conflitto israelo-palestinese hanno condannato i piani di insediamento israeliano, in quanto controproducenti al raggiungimento della pace tra i due paesi, e hanno sostenuto l’idea di una conferenza di pace internazionale.
Nickolay Mladenov, coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, ha dichiarato al Consiglio che il recente aumento degli insediamenti di circa 5.000 unità abitative nei Territori palestinesi occupati, “è motivo di grande preoccupazione” e impedisce la realizzazione di un futuro stato palestinese.
“Sebbene l’ubicazione di queste unità sia particolarmente preoccupante, ribadisco che tutti gli insediamenti sono illegali, ai sensi del diritto internazionale, e rimangono un ostacolo sostanziale alla pace. Le attività relative agli insediamenti dovrebbero cessare, in quanto minano la prospettiva di raggiungere una soluzione praticabile “a due Stati”, in linea con le risoluzioni delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e degli accordi precedenti”, ha affermato Mladenov.
Una condanna delle politiche di insediamento di Israele è arrivata dai rappresentanti di Germania, Regno Unito, Francia e Belgio, mentre Russia, Cina, Vietnam, Tunisia, Indonesia, Sud Africa, Niger, Repubblica Dominicana e altri paesi hanno sostenuto l’idea del presidente Abbas di convocare una conferenza di pace internazionale per porre fine al conflitto israelo-palestinese e portare alla creazione di uno stato palestinese indipendente e sovrano, con i confini decisi nel 1967.

Traduzione per InfoPal di Sara Origgio