Il Fronte Democratico: è necessario portare un messaggio arabo unitario alla Conferenza di Annapolis.

Gaza – Infopal

Un dirigente del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina, “FDLP”, ieri ha affermato che “è giunto il momento per gli arabi di praticare una politica attiva e di attacco, per rafforzare il loro diritti e richieste e trasformare il teatro della Conferenza internazionale di Annapolis in un incontro sotto l’egida delle Nazioni Unite e della legalità. Questa, prima di tutto, è una responsabilità araba: essi devono prepararsi in modo unitario, lontano dagli orizzonti modesti dell’incontro di Annapolis, e valutare se esiste un’occasione seria per raggiungere una soluzione”.

In un comunicato stampa di cui il corrispondente di Infopal.it ha ricevuto copia, la fonte ha invitato “gli stati arabi a formulare una posizione congiunta ed unitaria e a lanciare un messaggio compatto basato sull’Iniziativa araba per la pace. A confermare i punti in relazione alle priorità da adottare, per evitare qualsiasi discorso che possa essere ‘compreso diversamente’ – come la pace totale in cambio della normalizzazione totale. E’ necessario, infatti, chiarire a livello arabo cosa significhi ‘pace totale’, e seguire una strategia unitaria indipendente invece di accettare passivamente ogni decisione presa dai Paesi dominanti".

Secondo il responsabile del FDLP è altresì necessario "appoggiare una politica diplomatica attiva e di attacco, per rafforzare il diritto e le richieste arabe, e per evitare che la Conferenza di Annapolis si riduca a un incontro dove prevalgano le pressioni americane, le provocazione israeliane sioniste". Inoltre, i Paesi arabi devono "definire tutto il conflitto arabo – sionista, e trovare una soluzione globale per la liberazione di tutti i territori arabi occupati nel 1967, per la costruzione dello Stato palestinese indipendente e sovrano, con capitale Gerusalemme, con le frontiere del 4 giugno 1967, e per garantire il ritorno dei profughi palestinesi in base alla risoluzione 194 delle Nazione Unite".

Ha aggiunto che questo richiede "pressioni sugli Stati Uniti, che stanno soffrendo per il fallimento in Iraq. Gli arabi devono raggiungere un equilibrio nei rapporti con gli Stati Uniti a vantaggio dei loro stessi interessi – un equilibrio che spinga Washington a praticare, a sua volta, pressioni su Israele. L’occasione di Annapolis è quella giusta, affinché gli arabi rivedano e correggano i principi e i mezzi per trovare una soluzione al conflitto senza rinunce".

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