Il governo israeliano approva un importante accordo di gas in mare aperto.

unnamedGerusalemme-AFP. Domenica 9 agosto, il governo israeliano ha approvato un importante accordo con un consorzio, di cui fa parte la società statunitense Noble Energy per la produzione di gas naturale nel Mediterraneo, ha affermato l’ufficio del primo ministro israeliano.

L’accordo, che è stato annunciato giovedì 13 agosto e deve essere votato in parlamento, intende porre fine a mesi di incertezza e fissare regole per lo sfruttamento del gas.

Si prevede che il nuovo governo abbia maggiori entrate e possa dare a Israele un’influenza strategica nella regione, se comincia a esportare il gas.

“Questo denaro andrà a beneficio dell’istruzione, della salute, del benessere sociale e di altre esigenze nazionali”, ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu prima della votazione del consiglio, dove è stata approvata 17-1.

La ditta Noble e su scala locale la Delek hanno prodotto gas, dal 2013, dal giacimento di Tamar al largo della costa israeliana.

Hanno anche avviato una collaborazione per lo sviluppo del giacimento Leviathan in mare aperto, considerato il più grande del Mediterraneo.

L’accordo approvato contiene modifiche alla versione precedente, come ad esempio il collegamento del prezzo del gas a un indice di energia, che si propone di ridurre i costi per i consumatori.

Il consorzio si è impegnato a investire 1,5 miliardi di dollari per sviluppare il giacimento Leviathan nei prossimi due anni.

Israele ha accettato di non modificare le norme fiscali e normative relative al settore del gas per un decennio finché il consorzio rispetta i suoi impegni.

I colloqui sono stati controversi, perché molti temevano che l’accordo avrebbe favorito eccessivamente le aziende coinvolte.

L’accordo prende atto che l’autorità antitrust di Israele si oppone per il fatto che non consente una concorrenza adeguata.

Per aggirare questo ostacolo, il gabinetto degli interni di Netanyahu a giugno ha dichiarato che la produzione di gas è da collegare alla sicurezza nazionale, permettendo così al governo di ignorare le leggi relative ai monopoli.

Netanyahu ha spinto per accelerare la produzione di gas nel Mediterraneo, attirandosi le critiche degli avversari politici che lo accusano di non garantire prestazioni sufficienti per gli Israeliani all’interno dei negoziati.

“I veri interessi dello stato di Israele richiedono l’approvazione di questo progetto il più rapidamente possibile”, ha detto domenica, pur dichiarando di non essere “colpito dal populismo”.

A seguito di un accordo controverso lo scorso anno, una società elettrica palestinese ha  lavorato con Noble e Delek, anche se l’accordo si è chiuso a marzo.

L’affare  di 1,2 miliardi di dollari avrebbe visto le società di gas fornire gas naturale a una futura centrale elettrica palestinese gestita dalla Palestine Power Generation Company per 20 anni.

I media israeliani hanno riferito che la chiusura della trattativa è stata la conseguenza della controversia antitrust sulle due società.

Tuttavia, la società palestinese era anche sotto forte pressione per annullare l’accordo dopo una lunga campagna degli attivisti di Boycott, Divestment and Sanctions, di membri dell’OLP e di altri attivisti.

La compagnia elettrica palestinese ha detto che avrebbe invece cercato il gas naturale palestinese per la futura centrale della Cisgiordania.

Traduzione di Edy Meroli