Il Jihad Islamico: 'Proseguire i negoziati significa giudaizzare Gerusalemme e perdere i nostri diritti'

Ramallah – Infopal. Il Movimento del Jihad Islamico in Palestina annuncia il suo rifiuto dei negoziati con Israele “in ogni forma”, mettendo in guardia sia dalle pressioni internazionali e israeliane sia dal fornire copertura ai negoziatori che con 'negoziati diretti' “aggraverebbero la già grave situazione nella nostra terra occupata, con nuovi insediamenti di coloni ed aggressioni”.

“La prosecuzione dei negoziati porterebbe solo alla giudaizzazione di al-Quds e alla perdita dei nostri diritti nazionali, pertanto chi sostiene l'opzione negoziale col nemico partecipa direttamente al consolidamento dell'occupazione e al suo domino totale sulla nostra terra santa”.

“L'impegno al perseguimento dell'unità e della riconciliazione viene prima dei negoziati, i quali rappresentano una resa di fronte al Sionismo e mettono a repentaglio il futuro del popolo palestinese e la sua causa con le menzogne sulle 'rassicurazioni', i 'riferimenti' ed altre fatue giustificazioni”.

Il Jihad Islamico conferma inoltre che il cosiddetto Comitato di supervisione arabo “non possiede alcuna idoneità per fornire legittimità ai negoziati, poiché il popolo palestinese non ha incaricato nessuno per parlare al suo posto, pertanto nessuno possiede la legittimità per rappresentare tutta la compagine nazionale e scavalcare l'accordo generale sul rifiuto dei negoziati”.

Il Movimento islamico ha chiesto inoltre alla Lega Araba di “applicare le decisioni del vertice arabo per il sostegno ad al-Quds, invece di riunirsi per compiacere l'America e l'Entità Sionista”.

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