Il Mossad ha intensificato la sua attività a Gaza dopo il fallimento dello Shin Bet

Gaza – Infopal. Un responsabile della sicurezza palestinese afferma che il servizio segreto per l'estero, il Mossad, ha cominciato ad operare sistematicamente nella Striscia di Gaza dopo i fallimenti di quello “interno”, lo Shin Bet, che a Gaza ha ormai perso molti suoi referenti. 

Khaled 'Isa, responsabile del ministero degli Interni a Gaza, ha detto di fronte agli impiegati del ministero delle Poste delle Telecomunicazioni, della Tecnologia e delle Informazioni che “i colpi subiti dagli occupanti li hanno spinti ad impegnarsi ulteriormente per arruolare elementi fidati, utilizzando nuovi mezzi tecnologici, tra cui internet (Facebook, Messenger), cellulari ecc.”. 

Egli ha poi rivelato che “il Mossad ha pagato vari suoi elementi infiltrati nei convogli entrati nella Striscia di Gaza per 'portare solidarietà al nostro popolo'; infatti abbiamo scoperto che alcuni di loro raccoglievano informazioni sulla situazione a Gaza per poi scrivere dei 'rapporti dettagliati'”. 

Nel corso dell'incontro con circa cinquanta direttori e dirigenti di settore, oltre agli impiegati dei ministeri, 'Isa ha poi illustrato la campagna che da alcuni mesi il ministero degli Interni ha intrapreso per contrastare lo spionaggio a favore degli occupanti israeliani: “Essa ha conseguito risultati positivi, tuttavia di fronte a molti agenti locali del nemico è stata aperta la 'porta del pentimento'… La campagna mira infatti a rendere coscienti della dimensione del pericolo, poiché questo lavoro d'intelligence del nemico ha provocato la morte di molti nostri connazionali”. 

Il dirigente del ministero degli Interni ha poi spiegato che questa campagna per fronteggiare lo spionaggio si era resa necessaria per contenere un'attività intensificatasi parecchio negli ultimi tre anni. 

“Dopo il ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza e l'ascesa al governo di Hamas, che ha smantellato i preesistenti apparati di sicurezza, gli occupanti riescono a mettersi in contatto coi loro agenti e i collaborazionisti con molta difficoltà. Così è finito il passaggio di informazioni esistente all'epoca dell'Anp, che creava un terreno fertile per le attività spionistiche del nemico. Inoltre, si può constatare che malgrado i suoi agenti in loco, l'Entità Sionista non è riuscita a raccogliere informazioni sul luogo in cui viene tenuto prigioniero Gilad Shalit, e ciò è un duro colpo per l'arroganza sionista”. 

Durante quest'incontro sono stati forniti molti consigli su come fronteggiare – anche coi moderni strumenti – le operazioni di spionaggio sioniste, particolarmente mirate ai familiari dei dirigenti. 

Khaled 'Isa ha detto di fare molta attenzione alle proposte di vantaggi materiali che provengono da telefonate dalla dubbia provenienza, ed ha inoltre raccomandato di proteggere la propria famiglia, controllando i contatti e le relazioni dei suoi componenti, ma discretamente, poiché l'obiettivo è la cura del problema dello spionaggio, non il controllo ossessivo di tutti.

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