Il paese degli orchi: 120 minorenni palestinesi arrestati ogni mese. Torture psico-fisiche e intimidazioni

Di InfoPal. Secondo un rapporto pubblicato dal “Centro Studi sui prigionieri”, le autorità di occupazione israeliane hanno raddoppiato, nell’ultimo periodo, il numero di arresti ai danni dei minorenni palestinesi in Cisgiordania,  soprattutto a Hebron, e a Gerusalemme. I ragazzini vengono torturati.
Il rapporto ha sottolineato che le autorità di occupazione hanno arrestato una media di 120 minorenni al mese: 75 a giugno, 150 a luglio e 135 nel mese successivo.
Il rapporto ha sottolineato che circa 300 minorenni palestinesi languono nelle carceri israeliane, in palese violazione di tutte le norme e convenzioni internazionali che ne garantiscono la protezione, i diritti fisici, psicologici ed educativi. Essi soffrono per la mancanza di adeguate condizioni igienico-sanitarie, di assistenza culturale e psicologica, nonché per l’intimidazione e gli abusi.
Il rapporto ha denunciato vari metodi di tortura adottati dalle autorità di occupazione contro i minorenni detenuti, tra cui l’uso di forza eccessiva durante gli interrogatori, il terrorismo psicologico, le percosse gravi, il legare le mani alla schiena per lunghe ore o anche giorni, al fine di creare tensione alla colonna vertebrale del prigioniero, il violento scuotimento della testa, l’incappucciamento con sacchi contaminati, con getti di acqua calda e fredda.
Il rapporto ha aggiunto che Israele autorizza gli agenti addetti agli interrogatori a usare forme di pressione psicologica “non violenta”, come l’umiliazione morale, le ispezioni corporali, la privazione del sonno, oltre che le minacce di ritorsioni sui familiari.