Il prigioniero al-Sarraj in lotta contro la malattia e in sciopero contro l’occupante

-218959668Gaza – PIC. La famiglia del prigioniero Imad Ahmad as-Sarraji è originaria del campo profughi palestinese di al-Barij. Imad Ahmad soffre di una grave ulcera alla stomaco. Inoltre, ha da poco iniziato uno sciopero della fame, uno sciopero che definisce “della libertà e della dignità”.

Il prigioniero, di 38 anni, è condannato all’ergastolo, con l’accusa di aver partecipato alla resistenza contro l’occupazione sionista, in Cisgiordania. È in prigione dal 2004.

Da quattro anni, l’amministrazione penitenziaria dell’occupazione sionista impedisce alla sua famiglia di rendergli visita, sin dalla morte del padre. Le innumerevoli domande da parte dei suoi fratelli e sorelle sono state rifiutate. Ormai, la famiglia riesce soltanto ad ottenere poche informazioni attraverso i detenuti della prigione di Nafha rimessi in libertà.

Malati e espulsi

Khaled as-Sarraji, di 51 anni, fratello del prigioniero Imad, conserva una grande foto di suo fratello insieme a suo padre, prima che il cancro lo attaccasse e lo portasse via quattro anni fa.

Al-Sarradji racconta a PIC che suo fratello partecipa alla resistenza palestinese contro l’occupazione sionista dal 2000. È stato detenuto nella prigione di Gerico dall’Autorità di Ramallah. Nel 2004 è divenuto fuggitivo, fino al suo arresto nel giugno dello stesso anno e alla condanna all’ergastolo.

Mentre era in fuga, gli agenti dell’occupazione sono riusciti ad intossicarlo e, sulla strada verso l’ospedale, lo hanno consegnato all’occupazione.

Al-Sarraji è stato trasferito da una prigione all’altra ed è stato sottoposto a diversi tipi di tortura. In seguito, l’ulcera lo ha colpito alla stomaco. Malgrado la sua malattia e i consigli dei suoi compagni, ha deciso di intraprendere lo sciopero della fame.

Oltre 1500 prigionieri, internati nelle prigioni dell’occupazione sionista, conducono dal 17 aprile uno sciopero della fame, sciopero della libertà e della dignità, allo scopo di ottenere il rispetto dei loro diritti umani. Questo numero è destinato ad aumentare ancora.

La madre del prigioniero Al-Sarraj morì nel 1990: gli occupanti sionisti arrestarono i suoi tre figli e quando arrivarono per arrestare il quarto, fu colpita alla testa e morì di emorragia interna.

L’isolamento

Nonostante il suo stato di salute cagionevole e lo sciopero che ha intrapreso, gli occupanti sionisti l’hanno posto in isolamento nella prigione di Nafha. Il suo stato di salute si è deteriorato.

Suo fratello Khaled è preoccupato in quanto non riesce ad avere notizie di Imad. Lui e la sua famiglia hanno alzato una tenda di solidarietà con i prigionieri in sciopero, chiedono la liberazione di Imad e di garantire condizioni umane ai prigionieri.

Traduzione di Chiara Parisi