Il report di B’tselem: nel 2008, Israele ha ucciso 455 palestinesi e ampliato le attività di colonizzazione.

 

Ramallah – Infopal. Il rapporto annuale dell’organizzazione israeliana per i diritti umani, “B'tselem”, pubblicato in questi giorni, spiega che nel corso del 2008 (e fino al 26 dicembre, il 27 è iniziata l'operazione Piombo Fuso), le forze di occupazione hanno ucciso 455 palestinesi, di cui 87 minori. 175 delle vittime (il 38%) non avevano partecipato ad alcun tipo di lotta.

Israeliani uccisi. Sempre nel 2008, i palestinesi hanno ucciso 18 israeliani, e un cittadino straniero: 8 coloni sono stati uccisi durante l’attacco contro la yeshiva di Gerusalemme, 4 israeliani sono stati uccisi dai missili e dalle granate lanciate dalla resistenza palestinese. Inoltre, le brigate hanno ucciso 10 soldati.

Prigionieri amministrativi. Nel 2008, 584 palestinesi erano in carcere senza processo. Tra questi, 6 minorenni. 42 sono in cella da più di due anni.

Ci sono inoltre 23 prigionieri amministrativi rinchiusi da oltre due anni e mezzo e alcuni da oltre quattro.

Apartheid. Il rapporto spiega che non c’è stato un evidente miglioramento nella libertà di movimento per i palestinesi di Cisgiordania: sono 63 i check-point israeliani fissi – di cui 18 solo a Hebron. In aggiunta, l’esercito israeliano limita il movimento dei palestinesi in 430 km di strade, mentre nei 137 km riservate esclusivamente agli israeliani è impedito loro completamente il transito.

Per entrare in territorio “israeliano”, ci sono altri 40 check-point, la maggior parte all'interno della Cisgiordania e non sulla linea verde.

Nel corso del 2008, i posti di blocco sono saliti a 537: l'anno prima erano 459.

Il rapporto denuncia anche altre gravi violazioni dei diritti umani commesse nei territori occupati: demolizioni di case, costruzione del Muro di Annessione, ampliamento delle colonie, rifiuto di perseguire i coloni israeliani violenti.

 

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