Il settore sanitario di Gaza in tilt per il grande numero di feriti della Grande Marcia del Ritorno

MEMO. Il settore sanitario della Striscia di Gaza occupata deve lottare continuamente per far fronte alle ferite subite dai manifestanti nelle dimostrazioni della Grande Marcia del Ritorno, secondo quanto riportato da una recente informativa dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari (UN OCHA).

Un rapporto pubblicato recentemente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha osservato che gli spari da arma da fuoco hanno provocato 210 decessi tra il 30 marzo del 2018 ed il 31 marzo 2019 (e 6.872 feriti), cioè il 25% del totale degli incidenti avvenuti nel periodo preso in analisi.

“Nonostante qualsiasi sistema sanitario al mondo sarebbe sopraffatto se dovesse gestire un così alto flusso di vittime traumatologiche ogni settimana, la preoccupazione più urgente è stato l’incredibile numero di feriti da arma da fuoco”, ha osservato l’OMS.

Per quel che riguarda coloro che sono stati colpiti dai cecchini israeliani, l’OMS ha dichiarato che “molti sono ancora esposti a gravi danni alle ossa, danni irreversibili alle strutture neurovascolari e danni estesi ai tessuti molli”, come l’osteomielite, un’infezione delle ossa, che preoccupa in modo particolare.

Le ferite da arma da fuoco sono risultate in un numero di pazienti che va dai 1.209 ai 1.746 “che avranno bisogno di qualche forma di trattamento terziario specializzato con una vasta gamma di servizi multidisciplinari; questi numeri rappresentano fino al 30% delle ferite totali agli arti provocate da armi”.

Per i pazienti palestinesi e per i loro accompagnatori che hanno bisogno di usufruire di assistenza sanitaria in Cisgiordania e negli ospedali israeliani, “la tempestiva approvazione dei permessi [emessi da Israele] negli ultimi anni è scesa da oltre il 90% delle richieste di permessi per pazienti nel 2012 al 61% nel 2018”, ha affermato l’UN OCHA.

“Se un paziente è troppo anziano, giovane o debole per poter effettuare il viaggio da solo, può chiedere la presenza di un accompagnatore”, ha dichiarato l’UN OCHA, aggiungendo che però meno della metà – il 48% – delle richieste di permesso per gli accompagnatori dei pazienti sono state approvate nel 2018.

Nel frattempo, la percentuale di approvazione per i pazienti feriti durante le proteste della Grande Marcia del Ritorno è stata ancora più bassa. Tra il 30 marzo 2018 ed il 30 aprile 2019, le autorità israeliane hanno ricevuto 550 richieste da parte di Palestinesi feriti durante le proteste, per poter uscire da Gaza attraverso il valico di Erez ed accedere così all’assistenza sanitaria.

Di queste richieste, soltanto il 17% è stato approvato, il 26% è stato rifiutato ed il 56% è stato posticipato, ha riportato l’UN OCHA.

Traduzione per InfoPal di Aisha Tiziana Bravi