Il sindacato della stampa britannica, boicotteremo i prodotti israeliani.

Pubblichiamo qui di seguito la dichiarazione di boicottaggio delle merci israeliane diramata dalla National Union of Journalists, il sindacato della stampa britannica. Ricordiamo che nei mesi scorsi sono stati gli architetti e i docenti universitari inglesi a chiedere a Israele di cambiare politica verso i palestinesi.

La Conferenza annuale centenaria dello NUJ la settimana scorsa ha dibattuto più di 200 mozioni su temi che andavano dall’opposizione ai piani per neutralizzare l’Atto per la Libertà di Informazione del Regno Unito, al lancio di una campagna giornalistica contro i bassi salari e i tagli occupazionali nell’industria dell’informazione.

La Conferenza ha condannato le violazioni alla libertà di stampa in Cina, Russia, Pakistan e Zimbabwe, e una sessione speciale è stata tenuta sul rapimento di Alan Johnston a Gaza e sull’incolumità dei giornalisti.

Tra le mozioni passate nel dibattito internazionale c’era l’appello per sostenere il "boicottaggio dei prodotti israeliani" … guidato dai sindacati del commercio e dal TUC in risposta alla situazione in Palestina e nel conflitto in Libano dello scorso anno.

L’appello per il boicottaggio è in parte legato al rapimento di Alan Johnston. Il sindacato dei giornalisti palestinesi ha dato molto sostegno alla campagna per il suo rilascio – svolgendo dimostrazioni e scioperi contro l’Autorità palestinese per chiedere più azione. Lavoriamo a stretto contatto con il sindacato palestinese attraverso la Federazione Internazionale dei Giornalisti e il boicottaggio è un gesto di sostegno al popolo palestinese – principalmente a quelli che soffrono nell’assedio di Gaza, la comunità che Alan Johnston è così orgoglioso di aiutare attraverso i suoi reportage.

Il boicottaggio non ha nulla a che fare con i reportage giornalistici. NUJ non sta dicendo ai suoi membri come scrivere di Israele – oltre all’obbligo permanente dei suoi membri di riferire in modo indipendente e onesto su tutti i temi e non produrre testi razzisti o discriminatori -. Il sindacato non adotta e non adotterebbe mai una linea su come un tema deve essere trattato. Noi ci battiamo per la libertà di scrittura e di parola – e critichiamo quelli che, comprese le autorità palestinesi e israeliane, agiscono contro la libertà di informazione dei giornalisti.

Nel dibattito è stato sottolineato che il boicottaggio, che dura da un anno, dell’Autorità palestinese ad opera della Gran Bretagna, degli Usa e dell’Unione Europea, per non citare il governo di Israele, ha condotto a un aumento del numero delle persone disoccupate, malate e morenti a causa della sospensione degli aiuti economici e delle rimesse. Questo è un boicottaggio a un governo democraticamente eletto.

Quella assunta dai rappresentanti eletti alla nostra Conferenza è una decisione dei membri del NUJ come sindacato e come cittadini per contribuire a esercitare pressioni sul governo israeliano affinché ritiri il blocco dei pagamenti, il rifiuto a riconoscere i giornalisti palestinesi che hanno la tessera della stampa internazionale e il danno generale che viene  prodotto dall’occupazione continua.

Non si tratta, come certi critici hanno affermato, di un boicottaggio istituzionale. Lo NUJ continuerà a cercare di lavorare con tutti i sindacati gemelli nella regione, siano essi israeliani o palestinesi. Infatti, lo NUJ ha cercato ogni occasione per trovare un modo di far lavorare insieme i giornalisti di entrambe le parti. E continuerà ad operare all’interno della rete della Federazione internazionale dei Giornalisti per l’unità di tutti i giornalisti nella regione.

I membri che non sono d’accordo con la decisione possono cercare di cambiarla. Lo NUJ è un sindacato democratico e sono i delegati alla Conferenza annuale – rappresentanti eletti di tutti i rami del sindacato – che prendono le decisioni.

National Union of Journalists www.nuj.org.uk/

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