Il sindaco di Khan Yunes: circa tremila unità abitative andate distrutte durante l’ultima aggressione israeliana

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Gaza – Infopal. Il sindaco di Khan Yunes, Mohammad al-Farra, ha affermato che circa tremila unità abitative della provincia di Khan Yunes sono state distrutte durante l’ultima aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza.

Al-Farra ha precisato che circa 450 abitazioni sono state distrutte completamente, insieme a 25 strutture tra associazioni, scuole, moschee e centri di soccorso, mentre 2500 hanno subìto danni gravi o parziali. Queste dichiarazioni sono state rilasciate dal sindaco durante la trasmissione radiofonica E Gaza rimane, trasmessa da Radio al-Quds con la partecipazione dei cittadini che hanno perso la propria casa e/o i propri parenti.

Al-Farra ha spiegato che l’occupazione israeliana ha intenzionalmente distrutto abitazioni e terreni agricoli e ha ucciso cittadini civili inermi, oltre ad aver preso di mira i soccorritori per causare ovunque il più alto numero di vittime tra i palestinesi; per non parlare dell’impiego di armi proibite su scala internazionale, come il fosforo che uccide le persone, brucia le case e minaccia gravemente l’ambiente.

Dai primi censimenti, in base ai rapporti dei comitati locali della provincia di Khan Yunes, composti da ingegneri del Ministero dei Lavori Pubblici, dai Comuni e dall’Ordine degli Ingegneri e degli Esperti, risulta che la città di al-Qarara, a nord di Khan Yunes, è tra le più colpite; seguono poi al-Fakhari, Khusa‘a, Absan al-Jadida, Khan Yunes, Bani Suhaila e Absan al-Kabira.

Il sindaco ha proseguito dicendo che la cittadina di Absan al-Jadida è la località con il più alto numero di abitazioni civili parzialmente distrutte: circa 750 unità abitative; vengono dopo Khusa‘a con 600 unità, Khan Yunes con 500, Bani Suhaila e al-Fakhari con 420, al-Qarara con 400.

Circa duecento ettari di terreni coltivati sono stati distrutti completamente, come pure quattro fabbriche di cemento, tre centri sanitari e diversi allevamenti di polli e animali. Il comune, in collaborazione con le associazioni caritatevoli, ha lavorato fin dal primo giorno di guerra per riparare la rete idrica e proseguire il rifornimento di acqua ai cittadini, sgombrare le strade, rimuovere le macerie e aprire centri di accoglienza per gli abitanti rimasti senza tetto.

Al-Farra ha ricordato infine che nella provincia di Khan Yunes sono stati uccisi più di 85 cittadini, mentre 403 sono rimasti feriti, la maggior parte dei quali sono bambini, donne e civili inermi, dimostrazione delle barbarie compiute dagli occupanti ai danni di tutto il popolo palestinese.

 

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