Il sodalizio guerrafondaio tra Israele e aziende italiane

Di L.P. (Fonte: Antoniomazzeoblog.blogspot.com). Le notizie arrivano sparute da testate online che si occupano di geopolitica e di guerra. Sebbene le medesime aziende belliche l’abbiano esplicitato pubblicamente e senza filtri, sembra che i media mainstream stentino a darne pubblica notizia, violando il loro codice deontologico. “L’holding militare-industriale israeliana Rafael Advanced Defense Systems fornirà le tecnologie per il funzionamento dei sistemi d’arma e la ricerca dei bersagli dei nuovi aerei da combattimento leggero M-346FA di Leonardo” – lo ha reso noto il management della multinazionale israeliana precisando che la fornitura riguarderà i pod di quinta generazione Litening-5 e RecceLite che consentiranno ai velivoli italiani di migliorare le capacità di combattimento.

“Il Litening-5 offre immagini della telecamera a colori e a infrarossi in tempo reale e ad alta definizione per notevoli distanze (…) Il pod consente il funzionamento di tutti i tipi di armi intelligenti come le munizioni a guida laser, a guida GPS e EO/IR. Con il sistema ISR di RecceLite, l’M-346FA sarà invece in grado di eseguire la ricerca del bersaglio utilizzando l’intelligenza artificiale per il suo rilevamento e tracciamento automatico. Questa collaborazione con Leonardo apre alla nostra società nuovi mercati per integrare i sistemi avanzati in piattaforme leggere aggiuntive”. Così è stato spiegato dalla direzione dei sistemi elettro-ottici di Rafel.

L’M-346FA di Leonardo è la variante di combattimento multi-ruolo dell’addestratore M-346 che viene usato dalla maggior parte delle aeronautiche militari in Italia, Polonia, Singapore e Israele. Grazie ai dispositivi che saranno forniti da Rafael, il velivolo potrà essere utilizzato “in missioni aria-superficie, aria-aria e di ricognizione tattica”. Il pod Litening-5 è utilizzato da 27 forze aeree su oltre 25 tipi di velivoli in tutto il mondo mentre i RecceLite sono stati consegnati alle aeronautiche di 13 paesi che operano con i cacciabombardieri F-16, F-18, Jaguar, AMX, Tornado, Typhoon, Gripen e con i droni-killer Heron TP e Reaper.

Il 14 febbraio 2019 è stato il ministero della Difesa israeliano ad annunciare un accordo con Leonardo-Finmeccanica per l’acquisizione di sette elicotteri di addestramento avanzato AW119Kx “Koala”, che saranno prodotti da Leonardo nei suoi stabilimenti a Philadelphia, per un valore di circa 350 milioni di dollari con l’opzione per altri nove elicotteri. Il contratto ha previsto anche la copertura per 20 anni del supporto logistico e manutentivo da parte di Leonardo a favore dell’Aeronautica militare israeliana. I nuovi elicotteri andranno a sostituire i velivoli d’addestramento Saifan usati dalla scuola militare della base di Hatzerim. Ovviamente il sodalizio guerrafondaio non si basa sul “dare senza chiedere”, ma su “dare per ricevere” quindi, mentre Leonardo trasferirà i suoi armamenti bellici verso Israele, il Ministero della Difesa italiano acquisterà sistemi prodotti da industrie israeliane come, per esempio, batterie missilistiche, piattaforme aeree per la guerra elettronica o apparecchiature radar. Questo su esempio di quanto successo durante l’accordo Italia-Israele del 2013, quando furono trasferiti al paese mediorientale trenta caccia M-346 in cambio dell’acquisto di due velivoli d’aviazione “Eitam” del tipo “Gulfstream 550” e di un sistema satellitare elettro-ottico “Optsat 3000”, prodotti tutti da IAI-Israel Aerospace Industries ed Elta Systems.

Intanto l’esercito italiano ha dichiarato di voler acquisire 126 lanciatori controcarro e 800 missili “Spike” prodotti dalla Rafael Advanced Defense Systems, con una spesa di 105 milioni di euro per il programma di ammodernamento dei sistemi di combattimento.

Questi sono gli accordi del governo italiano in un periodo di piena crisi sanitaria in cui l’Unione Europea sta impiegando droni israeliani nelle sue pratiche anti-migratorie. L’EMSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima) sta utilizzando questi droni e numerose associazioni hanno chiesto la fine del rinnovo del contratto di noleggio stipulato tra EMSA ed Elbit, azienda di dispositivi di sicurezza israeliana. È arrivato il momento di chiedere alle nostre autorità nazionali di non permettere l’utilizzo di questi droni; e all’Unione Europea di non spendere soldi per finanziare l’industria militare israeliana. Nonostante sappiamo che ciò non si avvererà mai, sarebbe arrivato il momento di smilitarizzazione i confini e di utilizzare i propri fondi per la protezione dei diritti umani, invece di pensare ad un riarmo che sancisce de facto le prossime violazione dei diritti umani e dei popoli in lotta per la loro liberazione.

Dopo l’entusiasmo di Conte, a margine della famosa conferenza, verso Israele e per la sua efficienza e democrazia, ci domandiamo quale futuro si possa augurare ad un mondo afflitto dall’economia di guerra e dalle guerre imperialiste, uniche che opprimono i diritti umani. Forse la logica rimarrà la stessa: privatizzare i profitti e socializzare le perdite; i profitti alle multinazionali e le spese ai contribuenti; le loro guerre e i nostri morti.

(Fonte: http://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2020/05/leonardo-finmeccanica-rafforza-la.html)