Il tribunale supremo di Israele ha emesso una sentenza che cambia il tracciato del Muro dell’apartheid a Bil’in, nei pressi di Ramallah.
Da due anni a questa parte, tutti i venerdì, giorno di preghiera, la popolazione della cittadina si ritrova a marciare pacificamente, insieme a volontari stranieri e israeliani, contro la costruzione del Muro, che separa campi da case, famiglie, scuole, ecc.
La marcia pacifica di preghiera e avvicinamento al Muro è accolta ogni volta con violenza dai soldati israeliani.
I manifestanti non desistono e portano avanti la loro lotta, sostenuti da gruppi di pacifisti israeliani e internazionali.
Il commento del ministro dell’agricoltura del governo di Gaza
Il dott. Mohammad Al-Agha, ministro dellagricoltura nel governo Haniyah ha confermato che la decisione del tribunale supremo israeliano di cambiare il percorso del Muro dellapartheid a Bil’in è "una vittoria degli abitanti della città, in particolare della resistenza degli agricoltori e del loro attaccamento alla loro terra".
In un comunicato, di cui il corrispondente di Infopal.it ha ricevuto copia, Al-Agha ha affermato: "Non basta cambiare percorsi coloniali qua e là, ma si deve premere sul governo di occupazione israeliana affinché rinunci alla politica coloniale che sta divorando la terra dei cittadini".
E ha aggiunto che, nonostante le difficoltà, i maltrattamenti, il sequestro dei terreni, lo sradicamento degli alberi, la resistenza degli abitanti contro il Muro, ha costretto loccupazione a rinunciare.
Il ministro ha apprezzato gli sforzi dei volontari provenienti dalle zone vicine e in particolare gli stranieri che hanno partecipato alle manifestazioni e alle marce organizzate ogni settimana contro la costruzione del Muro.
Al-Agha ha sottolineato con forza limportanza di proseguire nella lotta popolare e della solidarietà araba ed internazionale per far cadere il Muro, per arrivare ad applicare la decisione della corte dellAia contro il colonialismo israeliano, contro lannessione di Gerusalemme e contro il Muro stesso.
E ha chiesto al mondo arabo ed internazionale di proporre la questione del Muro dellapartheid con forza in tutte le occasioni internazionali e non lasciare solo il popolo palestinese.
E ha confermato la necessità di premere per il risarcimento di tutti i danni provocati dal Muro, in particolare gli agricoltori. Tali risarcimenti devono essere imposti al governo di occupazione israeliano.
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