Il TUC britannico approva mozione anti-Apartheid contro Israele

Londra – Palestine Chronicle. Il più grande sindacato britannico, il Trades Union Congress (TUC), ha approvato una mozione che identifica Israele come uno stato che pratica l’Apartheid e ha chiesto il sostegno continuo del popolo palestinese.

Il TUC, che conta con quasi sei milioni di membri, ha votato martedì a favore di una mozione avanzata da Unite the Union che si oppone ai piani dell’attuale governo israeliano di annettere fino al 30 per cento della Cisgiordania.

La mozione identifica l’annessione come “un altro passo significativo nella creazione di un sistema di Apartheid” ed è stata accolta favorevolmente dai rappresentanti della società civile palestinese.

La mozione è arrivata una settimana dopo che una dichiarazione è stata rilasciata da oltre 20 enti di beneficenza, sindacati, gruppi religiosi e organizzazioni della società civile che chiedevano urgentemente agli enti pubblici di “sostenere le loro responsabilità etiche e legali per garantire che i diritti umani ed il diritto internazionale siano rispettati”, come risposta diretta ai piani di annessione illegale di Israele.

“Il Congresso è unito nella sua piena opposizione all’intenzione dichiarata del governo israeliano di annettere grandi aree della Cisgiordania”, ha affermato la mozione del TUC, descrivendo la mossa come “illegale ai sensi del diritto internazionale”, il che “chiarisce che non vi è alcuna intenzione da parte del governo israeliano di porre fine all’occupazione e riconoscere il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione”.

Una tale mossa “sarà un altro passo significativo nella creazione di un sistema di Apartheid”, ha affermato il TUC.

“Per troppo tempo la comunità internazionale è rimasta a guardare mentre lo stato israeliano è stato autorizzato a compiere i suoi crimini, e questo non può più essere tollerato o accettato”, ha proseguito la mozione. “Ora è urgentemente necessaria un’azione decisiva in relazione alle pratiche illegali di Israele contro i palestinesi”.

Verrà inviata una lettera al primo ministro britannico “chiedendo che il Regno Unito adotti misure ferme e decisive, comprese sanzioni, per garantire che Israele fermi o faccia marcia indietro sull’annessione illegale, metta fine all’occupazione della Cisgiordania e all’embargo su Gaza, e rispetti la diritto dei profughi palestinesi al ritorno”.