Il Waqf di Gerusalemme richiede a Israele di cessare gli atti vandalici contro i palazzi omayyadi

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Gerusalemme occupata-PIC.  Il Waqf islamico, per la tutela dei Beni religiosi e la moschea di al-Aqsa, a Gerusalemme, ha formalmente richiesto all’autorità di occupazione israeliana (IOA) di cessare gli atti di vandalismo nei palazzi di epoca omayyade, che si trovano a sud-ovest della moschea di al-Aqsa.
Il direttore generale del Waqf, Azzam al-Khatib, ha duramente criticato l’IOA per aver incrementato gli atti vandalici contro i palazzi omayyadi; ha inoltre richiesto che cessino i lavori di scavo sotto l’area del sito di interesse storico.
Al-Khalib, nella lettera di protesta indirizzata al capo della polizia di Gerusalemme, ha chiesto che l’autorità di occupazione rimuova le piattaforme di legno e metallo costruite agli angoli sud-ovest della moschea, costruite per permettere agli ebrei di pregare nel luogo santo.
Il direttore ha esortato l’IOA a cancellare la risoluzione, emessa la scorsa settimana, che ampliava il luogo di preghiera per gli ebrei non ortodossi, a spese dei legittimi diritti dei musulmani a pregare nella moschea.
Al-Khatib si è anche lamentato dei nomi ebraici imposti al sito e dei rituali sacrileghi celebrati da ebrei fanatici.
Egli ha richiesto che i palazzi omayyadi vengano restituiti ai loro originari custodi, il Waqf giordano.
Traduzione di Marta Bettenzoli