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Imemc. La famiglia del detenuto Khader ‘Adnan, trattenuto in detenzione amministrativa arbitraria, ha dichiarato che le autorità carcerarie israeliane di Hadrim lo ha posto in isolamento per due settimane, a partire da lunedì sera.
Sua moglie, a cui è stato permesso di fargli visita per la prima volta da quando è stato sequestrato, nel luglio dello scorso anno, ha detto che la decisione di metterlo in isolamento è stata presa dopo la preghiera del venerdì per i suoi compagni detenuti che commentava la morte del detenuto Ja’afar ‘Awad.
Il suo discorso ha anche focalizzato le violazioni israeliane contro i detenuti, soprattutto quelli in difficoltà a cui viene negato l’accesso a cure mediche adeguate.
‘Adnan, che è stato imprigionato più volte da Israele, è stata rapito l’8 luglio 2014 a un posto di blocco militare israeliano tra Jenin e Nablus, nella parte settentrionale della Cisgiordania occupata, e ha ricevuto due ordini di detenzione amministrativa, che lo trattengono senza accuse.
Il 13 gennaio di quest’anno, ‘Adnan ha sospeso lo sciopero della fame di una settimana dopo che era stata fissata la data del processo per il 19 gennaio.
La sua famiglia ha detto che la decisione di sospendere lo sciopero è temporanea, e che se il tribunale israeliano decide di trattenerlo per un ordine aggiuntivo di detenzione amministrativa, ‘Adnan riprenderà lo sciopero.
Il detenuto ha fatto il suo primo sciopero della fame quando era in detenzione amministrativa, nel 2012, ed è stato rilasciato nel mese di aprile dello stesso anno. Ha accettato di porre fine allo sciopero della fame di 62 giorni, quando le autorità israeliane gli hanno promesso la liberazione.
L’8 luglio 2014, l’esercito ha rapito ‘Adnan, ancora una volta, e gli ha comminato sei mesi di detenzione amministrativa; l’11 dicembre 2014 il tribunale militare israeliano di Salem ha ordinato il suo rilascio immediato, ma l’accusa israeliana ha presentato ricorso contro la decisione.
Traduzione di Edy Meroli