In custodia in Italia i due palestinesi sopravvissuti al naufragio

NAUFRAGIO2Betlemme – Ma’an. Venerdì l’ambasciata della Palestina a Roma ha annunciato che le autorità italiane stanno tenendo in custodia protettiva due palestinesi sopravvissuti a un mortale naufragio.

Khamis Barbakh e Shadi al-Jabari sono detenuti in custodia protettiva perché sono testimoni del sospetto affondamento di una barca piena di centinaia di migranti.

L’ambasciata ha dichiarato in un comunicato che, a partire dal mezzogiorno di venerdì, il personale diplomatico “è stato informato ufficialmente dal dipartimento della migrazione del Ministero degli Interni che ci sono solo due superstiti con le autorità italiane”.

Ben 500 i migranti annegati la scorsa settimana dopo che i trafficanti hanno speronato e affondato la loro barca in quello che lunedì l’Organizzazione internazionale per le migrazioni ha descritto come “il peggior naufragio da anni”.

Dettagli raccapriccianti del naufragio, raccontati a IOM dai sopravvissuti, sono emersi dopo che decine di migranti africani sono stati segnalati scomparsi e temuti morti quando domenica la loro barca è affondata al largo delle coste della Libia.

I due palestinesi che giovedì sono stati ripescati dall’acqua da un cargo dopo che la loro barca si era capovolta hanno raccontato a IOM che circa 500 passeggeri erano con loro sulla nave, che è stata distrutta di proposito dai trafficanti di esseri umani.

Secondo i sopravvissuti, i migranti siriani, palestinesi, egiziani e sudanesi sono partiti da Damietta, in Egitto, il 6 settembre e sono stati costretti a cambiare barca più volte durante la traversata verso l’Europa. I trafficanti, che erano su un’imbarcazione a parte, hanno infine ordinato loro di andare su una barca piccola, troppo piccola per contenerli tutti. Quando loro si sono rifiutati di spostarsi, i trafficanti furiosi hanno speronato la loro imbarcazione finché si è capovolta.