Incontro per le trattative di pace tra la delegazione palestinese e quella israeliana: continuano le profonde divisioni

La notte scorsa, le due delegazioni a confronto, israeliana e palestinese, guidate dalla ministra degli esteri –Tsevi Livni e Ahmad Qree –, hanno discusso le questioni da inserire nel comunicato congiunto che verrà presentato alla conferenza di Annapolis.

 

Il giornale israeliano “Haaretz” ha riferito che Ahmad Qree ha insistito per inserire nel documento le questioni principale, come il ritiro israeliano nei confini del 1967, e la condizione che Gerusalemme est sia capitale dello Stato Palestinese. La parte israeliana ha tuttavia respinto questa richiesta, spiegando che il documento congiunto deve includere i problemi fondamentali in maniera generica, senza suggerire alcuna soluzione.

 

Il capo della commissione per le trattative dell’OLP Saeb Ereqat, a riunione conclusa, ha dichiarato che persistono dei conflitti tra le parti, e che essi ruotano intorno ai concetti piuttosto che alle forme; ha però precisato che, nonostante le differenze e le difficoltà, le trattative sono serie e sincere.

 

D’altra parte, fonti palestinesi di spicco hanno confermato che “ci sono tre questioni principali che sono ancora oggetto di discussione da parte delle due delegazioni”, affermando che “la formulazione del documento si avrà dopo il raggiungimento di un accordo su questi tre elementi”.

Secondo le stesse fonti, i tre punti critici sono i seguenti: primo, definire i tempi per le trattative di pace che saranno avviate dopo la conferenza di Annapolis; secondo, utilizzare l’iniziativa di pace araba collegata alla Road Map ed il punto di vista del presidente americano George Bush come base per condurre i negoziati finali in maniera chiara; terzo, effettivo rispetto della Road Map e la formazione di una commissione a tre, con elementi palestinesi, americani ed israeliani, al fine di verificare l’applicazione della prima fase.

 

Pare tuttavia che la parte palestinese non ammetta questi argomenti tra le condizioni, poiché essa ritiene che lo scopo specifico delle trattative sia lo scioglimento dei diverbi tra i due stati e la nascita dello stato indipendente della Palestina, con capitale Gerusalemme, accanto allo stato di Israele.

 

Le fonti hanno precisato che non è stato ancora raggiunto un accordo sulle tre questioni, e che ciò non avverrà finché le questioni da includere nelle trattative finali non saranno state definite in modo chiaro, affinché vengano poi risolte dopo la conferenza di Annapolis.

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