Incontro tra Solana e la European Campaign to end the siege on Gaza.

Riceviamo dalla European Campaign to end the siege on Gaza e pubblichiamo.

Comunicato stampa del 9 luglio 2009.

Una delegazione d’alto profilo della European Campaign to end the siege on Gaza ha incontrato mercoledì il coordinatore UE per la Politica estera Javier Solana. Nel corso della riunione sono stati esaminati alcuni possibili metodi per porre fine al blocco imposto al milione e mezzo di palestinesi residenti a Gaza, giunti ormai al quarto anno di embargo. L’incontro ha inoltre discusso la possibilità di rivedere i trattati commerciali tra UE e Israele.

La delegazione, guidata dal capo dell’associazione ‘Arafat Madi, è stata ricevuta da Solana nel suo ufficio di Bruxelles. Essa ha incluso alcuni parlamentari e politici UE, tra cui la baronessa britannica Jenny Tonge (presidente della Campagna europea per la liberazione dei parlamentari palestinesi), l’on. Clare Short (ex ministro del governo di Tony Blair), il vice presidente del Parlamento europeo Luisa Morgantini e il direttore generale del  Palestinian Return Centre di Londra, Majed az-Zir.

Tra gli argomenti affrontati, un’alta priorità è stata data al punto di vista della Campagna sul conflitto israelo-palestinese, con la richiesta, rivolta all’Unione, d’intensificare gli sforzi per risolvere la questione del Medio Oriente, facendo così valere il ruolo dell’Unione Europea come attore chiave nella regione. Oltre a ciò, sostengono i membri della Campagna, è all’Europa che spetta fare pressioni per porre urgentemente fine all’embargo su Gaza, poiché la popolazione affronta la triste realtà dell’assedio quotidianamente. Citata anche la questione dei detenuti palestinesi, in particolare dei parlamentari incarcerati nelle prigioni israeliane.

“L’incontro è stato onnicomprensivo – ha riferito Majed az-Zir – e si è concentrato su diversi problemi sensibili collegati alle condizioni dei palestinesi. Abbiamo chiesto che a questi ultimi vengano concessi i loro diritti, e occorre creare un organismo internazionale che lo permetta. La delegazione ha spiegato che vi è la necessità di sollecitare la leadership israeliana a rispettare le leggi internazionali e i diritti dei palestinesi”.

Un’altra richiesta indirizzata all’UE è stata quindi quella di non promuovere i rapporti con Israele, come è invece programmato per l’anno prossimo.

“Il fatto che alcuni funzionari europei non dialoghino ancora con i deputati democraticamente eletti dai palestinesi rappresenta una presa di posizione grottesca”, ha dichiarato la delegazione a Solana. “La volontà dei palestinesi andrebbe rispettata. Esiste un governo legale palestinese formato a Gaza, che ha vinto la maggioranza dei seggi nel parlamento guidato da Isma‘il Haniyah”.

A sua volta, il coordinatore della UE Javier Solana ha espresso l’insoddisfazione europea nei confronti delle politiche israeliane, in particolare per quella relativa agli insediamenti abusivi, evidenziando che l’Unione li considera una violazione della legge internazionale.

La delegazione non ha infine mancato di fornire a Solana rapporti sulle visite a Gaza effettuate dalla Campagna e sulle tristi condizioni umanitarie della città, che esigono maggiori sforzi a livello internazionale per venire incontro ai bisogni di base del popolo assediato.



 

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