'Indifesi': esce un nuovo rapporto legale sulle violazioni israeliane contro i detenuti palestinesi nell'operazione 'Piombo Fuso'

al-Quds (Gerusalemme) – IMEMC, Agenzie. Il Comitato Pubblico contro la Tortura in Israele (Pcati) e il Centro Legale per i diritti della minoranza araba in Israele (Adalah) hanno pubblicato un rapporto sulle violazioni contro i diritti dei detenuti palestinesi nel corso dell'operazione israeliana 'Piombo Fuso'. 

Il documento – dal titolo 'Indifesi' mette insieme una serie di testimonianze fornite agli avvocati di entrambi i centri da parte dei palestinesi – in maggioranza civili – che in quell''operazione militare, furono arrestati e sottoposti agli interrogatori israeliani. 

Tutte le storie hanno in comune le medesime violazioni delle leggi nazionali israeliane e di quelle internazionali in materia. 

Dal rapporto emergono le seguenti principali considerazioni: 

– Lo Stato di Israele non ha adempiuto ai propri obblighi; ha negato qualunque informazione sul luogo di detenzione ai familiari dei detenuti e alle organizzazioni per i diritti umani. Allo stesso modo, fu impedito un controllo sulle condizioni dei detenuti. Avendo creato simili circostanze, fu possibile per Israele compiere abusi e violazioni; 

– I detenuti furono sottoposti a violenza e furono detenuti in condizioni disumane, costretti in celle al freddo e senza illuminazione. Furono negati loro un'adeguata alimentazione e/o servizi sanitari. Questi estremi possono essere annoverati tra le forme che costituiscono tortura e trattamenti disumani; 

– Si denunciano i casi emersi dalle testimonianze di civili palestinesi della Striscia di Gaza utilizzati come 'scudi umani' a protezione dei soldati nel corso di raid e operazioni militari nell'ambito di quella guerra. Le storie raccontano di civili presi in ostaggio anche per 10 giorni consecutivi. Obbligati a precederli nelle incursioni nelle abitazioni di Gaza e ad assistere agli attacchi sferrati dai soldati israeliani; 

– Israele stabilì una categoria speciale di detenuti, in base alla quale, vennero soprannominati 'combattenti illegali' – realtà non prevista dalla legislazione internazionale. Si tratta di una disposizione che permette ad Israele di raggirare la stessa legge. In tal modo, infatti, non avrebbe riconosciuto questi detenuti come 'prigionieri di guerra' con i conseguenti diritti che ne sarebbero conseguiti e, analogamente, non li avrebbe riconosciuti come 'civili aventi il diritto di protezione in tempo di guerra'. 

Le conclusioni del rapporto contengono condanne alle violazioni israeliane e raccomandazioni per la loro individuazione – dietro escamotage 'legali' – in futuro. 

Tra le proposte del rapporto, l'istituzione di un comitato d'indagine governativo che si rifaccia agli standard internazionali e proceda alle indagini sulla guerra israeliana sferrata tra il 2008 e il 2009 contro la Striscia di Gaza. 

Si auspica che il lavoro del Comitato giunga a punire i responsabili. 

Allo stesso modo, i Centri legali, promotori del presente rapporto, suggeriscono la stesura di standard per il trattamento dei detenuti e per fissare meccanismi di monitoraggio efficienti. 

Obiettivo di rilievo tra i contenuti del rapporto è l'abrogazione di leggi come quella israeliana sui 'combattenti illegali'.

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