Israele apre le fogne per far passare i lavoratori palestinesi in Cisgiordania

Cisgiordania – Palestine Chronicle. Nonostante la pandemia di Coronavirus in Israele, con oltre 9.500 casi e quasi 80 morti segnalati finora, le forze d’occupazione israeliane hanno aperto, questo venerdì, le fognature vicino alla città di Qalqiliya, in Cisgiordania, per far ritornare i lavoratori palestinesi in Cisgiordania.

Il governatore di Qalqiliya, Rafi Rawajbeh, ha affermato che l’apertura dei tunnel fognari è un tentativo da parte di Israele di minare gli sforzi del governo palestinese per contenere la pandemia di Coronavirus in Palestina.

Rawajbeh ha aggiunto che le forze di sicurezza palestinesi sono state schierate vicino alle aperture del tunnel fognari sul lato palestinese, per controllare il rientro dei lavoratori palestinesi in Cisgiordania e per realizzare dei test per il Coronavirus.

Il 31 marzo, l’Euro-Med Monitor, con sede a Ginevra, ha esortato la comunità internazionale a proteggere i palestinesi e a costringere i soldati israeliani a fermare le incursioni in città e villaggi, che mettono a rischio le misure preventive adottate dall’Autorità Palestinese per controllare la propagazione del Coronavirus.

Ha anche chiesto di indagare sul comportamento sospetto di diversi soldati e coloni, che sembravano voler diffondere il virus.

Tre nuovi casi di Coronavirus sono stati confermati venerdì mattina in Cisgiordania, portando il totale in Palestina a 266, secondo il ministero della Salute.

Il portavoce del governo, Ibrahim Milhem, ha anche annunciato la seconda morte causata dal SARS-CoV-2: Naji Mahmoud al-Mudalal, 55 anni, residente nella cittadina di Barta, ad ovest di Jenin, è morto diversi giorni dopo aver contratto il Coronavirus.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.