Israele condanna Tamimi, Giudice supremo di Palestina, a sei mesi di fermo.

Gerusalemme – Infopal

Ieri, il tribunale israeliano a Gerusalemme ha condannato il giudice supremo di Palestina, Shaikh Taisir at-Tamimi, a sei mesi di reclusione, con l’accusa di essere entrato nella Città Santa senza il permesso israeliano e di aver istigato contro l’occupazione.

At-Tamimi ha rifiutato la condanna definendola ingiusta e illegale, e ha confermato che la città di Gerusalemme è araba e islamica e, in base alla IV Convenzione di Ginevra e i trattati internazionali, non può essere applicata la legge israeliana.

E ha agginto che si tratta di una condanna politica, che ha l’obiettivo di chiudere le bocche delle personalità religiose e nazionali che svelano le pratiche dell’occupazione israeliana per ebraicizzare la città di Gerusalemme e per distruggere la Moschea di al-Aqsa.

Ha inoltre precisato che questa condanna non potrà impedirgli di entrare a Gerusalemme e di pregare nella Moschea di al-Aqsa, perché ciò è contrario al principio della libertà religiosa e ai diritti umani. E che la città di Gerusalemme è la capitale della Palestina, e questa condanna è contro tutto il popolo palestinese perché quella di giudice supremo è la carica religiosa islamica più alta in Palestina.

At-Tamimi ha aggiunto: "Questa condanna arriva in un momento nel quale membri della Knesset – il parlamento israeliano – e membri del governo israeliano che insistono nel non accettare alcuna decisione o accordo che riguardi Gerusalemme.
Questa condanna rappresenta un ostacolo sulla strada dell’iniziativa di pace e un ulteriore tentativo da parte dell’occupazione di far fallire la conferenza di pace internazionale prima del suo inizio".

Le autorità di occupazione avevano fermato il giudice davanti alle porte della moschea di al-Aqsa, e lo avevano interrogato nel centro di al-Maskubiyah a Gerusalemme occupata.

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