Israele continua i furti di organi dai corpi dei Palestinesi

MEMO.  Di Sari Al-Qudwa. Il governo di occupazione israeliano pratica le peggiori forme di terrorismo organizzato contro il popolo palestinese, tra cui furti, demolizioni, falsificazioni, saccheggi e appropriazione dei diritti stessi dei Palestinesi. Queste pratiche sono la prova evidente delle atrocità del terrorismo promosso e guidato dai servizi segreti israeliani conosciuti come Shin Bet, Aman e Mossad; ma la loro audacia ha raggiunto i massimi livelli col furto di organi compiuto dai corpi delle vittime palestinesi, di cui si impadroniscono e che vengono da loro trattenuti.

Un discreto numero di medici israeliani supervisiona l’implementazione accurata, pericolosa ed organizzata del furto di organi dai corpi dei Palestinesi senza il consenso e all’insaputa dei loro familiari. Dopo aver sottratto la terra e la storia palestinesi, l’occupazione sta ora rubando organi umani in operazioni complesse condotte dalle sue gang, violando qualsiasi tipo di legge. Questo é un crimine atroce ed una terribile realtà da tutti i punti di vista.

Anche giornalisti ed istituzioni arabe ed internazionali hanno pubblicato rapporti a proposito di questo argomento e molte associazioni per i diritti umani hanno chiesto che l’occupazione venga perseguita per la messa in pratica dei furti più abominevoli della storia moderna, e cioè il sequestro dei corpi di martiri palestinesi per rubarne gli organi destinati a salvare la vita degli israeliani. Questo è uno dei crimini più gravi ed è palesemente terrorismo organizzato, brutalmente gestito dalle bande delle agenzie di sicurezza israeliane.

Nell’agosto del 2009 il giornalista svedese Donald Bostrom ha reso noto un rapporto, sul quotidiano svedese Aftonbladet, nel quale rivelava che il governo di occupazione ha rubato gli organi del martire Bilal Ghanem, 19 anni, morto nel 1992. Secondo questo rapporto, il suo corpo venne restituito e risultò chiaro fin da subito che Bilal era stato sezionato dal collo all’addome e che i suoi organi erano stati prelevati. La cosa divenne ancor più palese quando venne preparato per il funerale, il ché prova che i medici dell’istituto di medicina legale avevano preso parte del corpo. Gli organi erano stati rubati dai corpi ancora trattenuti presso il cimitero numerato, nel quale il governo di occupazione tiene le salme dei martiri palestinesi e che ancora rifiuta di consegnare ai loro parenti.

In una indagine precedente, Yehuda Hiss, Direttore dell’Istituto di Medicina Forense Abu Kabir,  aveva ammesso il furto di organi dai corpi dei martiri palestinesi durante l’esecuzione delle autopsie. Le confessioni del dott. Hiss registrate nel 2000 spiegavano il metodo con il quale era stato gestito l’istituto di medicina legale e il modo in cui la pelle e le cornee venivano rubate dai corpi inviati illegalmente all’istituto. Il dott. Hiss ed altri medici che lavoravano alle sue dipendenze sottraevano le cornee dagli occhi dei martiri palestinesi. Le loro famiglie raccontavano di aver notato ampie incisioni nelle zone addominali e toraciche dei loro parenti che erano stati uccisi negli attacchi israeliani durante la Prima Intifada che ebbe luogo nel 1987. L’esercito di occupazione aveva sequestrato i loro corpi prima di riconsegnarli alle famiglie.

Quello di cui abbiamo bisogno è riaprire questo fascicolo e considerarlo seriamente allo scopo di richiedere una verifica sui crimini dell’occupazione, per poi arrivare all’apertura di un’indagine importante. Deve formarsi un team di avvocati internazionali, tutti al corrente di tali crimini, che lavori per far conoscere queste atrocità a livello internazionale al fine di perseguire i leader dell’occupazione. Non importa quanto siano abominevoli l’arroganza, le pratiche ed i crimini del governo di occupazione contro il popolo palestinese, non possiamo permettere loro di evitare le azioni penali internazionali. Dobbiamo agire perché siano attivate tutte le energie degli arabi e dei Palestinesi, così come quelle degli europei, sia a livello politico che popolare, per far sì che i leader dell’occupazione siano finalmente ritenuti responsabili dei crimini di guerra che continuano a commettere contro il popolo palestinese.

Traduzione per InfoPal di Aisha Tiziana Bravi