Israele costruisce accampamenti per dislocare cittadini arabi del Negev

MEMO. Secondo quanto riferito da Arab48.com, il Comitato per la pianificazione e l’edilizia di Israele ha preso in considerazione un piano presentato domenica 6 ottobre dall’Autorità per gli insediamenti beduini nel Negev, che mira a costruire campi in preparazione per il dislocamento di 36.000 cittadini arabi. Il piano prende di mira i residenti arabo-palestinesi all’interno di Israele che vivono nei villaggi beduini “non riconosciuti” dal governo di occupazione israeliana.

Tali villaggi spesso esistono da centinaia di anni prima della creazione dello stato di occupazione israeliano. Ciononostante, si sta insistendo per il dislocamento dei loro residenti e la sostituzione con progetti abitativi per i coloni ebrei israeliani.

Il Centro Adalah (un gruppo israeliano per i diritti dei residenti arabi), in collaborazione con il Consiglio regionale per i villaggi non riconosciuti nel Negev, il Club per la coesistenza pacifica e l’associazione Shatil, ha inviato una lettera al direttore del Comitato distrettuale per la pianificazione e l’edilizia, chiedendo di non accettare il piano.

Presentata dall’avvocato Suha Bsharah di Adalah, la lettera sottolinea l’importanza di respingere il piano, che è semplicemente uno strumento per dislocare gli arabi dalle loro case e villaggi all’interno di Israele. Ha inoltre ribadito che tale azione equivale a una “flagrante violazione dei diritti fondamentali dei cittadini arabi, sopra alla quale vi è il diritto al rispetto, alla dignità e all’uguaglianza”.

Secondo quanto riportato nella lettera, tale piano non fa altro che accentuare le sofferenze inflitte ai residenti arabi nei villaggi non riconosciuti mentre Israele sta pianificando di dislocarli con il pretesto di realizzare progetti governativi. “Non è concepibile che le autorità spostino decine di migliaia di residenti dalle loro case e terre”, hanno scritto i firmatari. “[Il piano] distruggerà una generazione intera di bambini, donne e giovani arabi”.

Secondo Bsharah, “le autorità israeliane stanno seriamente cercando una copertura legale per lo sfollamento degli arabi ottenendo l’approvazione del Comitato distrettuale per la pianificazione e l’edilizia. Non stanno cercando una soluzione giusta e appropriata che mantenga il diritto di vivere con rispetto, dignità e sicurezza per gli arabi che vivono qui da decenni, se non da centinaia di anni”.

Il capo del Consiglio dei villaggi non riconosciuti Atiyyeh Al-Asam ha dichiarato: “Il Consiglio respinge questo piano perché il suo obiettivo implicito ed esplicito è quello di espropriare forzatamente gli abitanti dei villaggi non riconosciuti. Riteniamo che questo piano stia rendendo concreto lo spirito del piano Prawer (revocato) che era basato sul dislocamento di decine di migliaia di arabi”.

(Israele demolisce il villaggio di Al-Araqeeb – Vignetta di Sabaaneh [Fonte: MiddleEastMonitor]).

Traduzione per InfoPal di Rachele Manna