Israele disobbedisce a 79 ordini emessi dall’Unesco

Ramallah-Quds Press. L’Unesco ha condannato le pratiche che Israele sta adottando in Cisgiordania. Hanna ‘Issa, Segretario generale della “Commissione islamo-cristiana per il sostegno a Gerusalemme”, ha definito tale riconoscimento un passo importante in linea con le norme del diritto internazionale, il quale rifiuta e condanna le procedure e le politiche di occupazione.
‘Issa ha affermato che se da una parte l’Unesco riconosce e condanna le politiche di ebraicizzazione che Israele sta attuando nella Città Vecchia, e le incursioni dei coloni che invadono la moschea di al-Aqsa, dall’altra non riconosce il crimine che vede questo governo uccidere un gran numero di bambini palestinesi. Un crimine commesso durante l’ultima aggressione contro Gaza.
In un comunicato stampa emesso mercoledì 22 aprile di cui Quds Press ha ottenuto una copia, il Segretario generale ha affermato: “Israele non ha rispettato gli ordini emessi dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione , la Scienza e la Cultura (UNESCO). A dimostrazione di ciò ci sono gli scavi che ancora oggi vengono effettuati sotto la moschea al-Aqsa e nei suoi dintorni”.
L’ordine di fermare gli scavi, fu emesso dall’Unesco per la salvaguardia e la conservazione del carattere religioso, culturale e demografico della città.
‘Issa ha anche denunciato il fatto che Israele ha violato 79 ordini emessi dall’Unesco dal 1968 sino ad oggi. Il governo di occupazione ha cercato ed è riuscito, usando tutti i mezzi in suo possesso, a violare in continuazione gli ordini pronunciati dall’Onu. Ciò avviene senza alcuno scrupolo morale, rispetto o riconoscimento delle norme internazionali.
Il destinatario di tale atteggiamento e sue conseguenze è una città che custodisce al suo interno luoghi sacri per le altre due religioni monoteiste, Islam e Cristianesimo. Tuttavia, si sta dimostrando necessaria la presenza di un organo internazionale che garantisca il rispetto delle decisioni e norme sottoscritte dall’organizzazione delle Nazioni Unite, volte a salvaguardare questi luoghi lasciati in eredità alle attuali e future generazioni.
Nella denuncia, il Segretario generale della Commissione ha chiesto che vengano applicate le norme giuridiche pertinenti, previste dalla comunità internazionale per la salvaguardia della parte est della città di Gerusalemme, la quale si trova sotto il controllo di Israele. Le sue richieste, includono anche il restauro e la manutenzione del patrimonio religioso e storico di questi luoghi.
Traduzione di Asmaa aboulabil