Israele è intenzionato a bloccare le navi con gli aiuti

Nationalturk.com. La Freedom Flotilla è costituita da circa 700 attivisti, tra i quali un certo numero di parlamentari, di giornalisti e di personale delle Nazioni Unite.

 Lo scopo della Flotilla è di porre fine all'embargo israeliano su Gaza, che perdura da quando Hamas ha preso il controllo della zona nel 2007.

Le proteste nei confronti dell'embargo sono aumentate da qualche tempo, dopo che sono emersi particolari sorprendenti a proposito dei prodotti per i quali vige l'interdizione, come ad esempio articoli quali caffè, giocattoli inoffensivi e materie prime per la produzione di vestiti.

Un'altra nave è partita con ritardo dall'Irlanda, ma tenterà ugualmente di dirigersi verso la striscia di Gaza.

Israele ha già avvertito che se la Flotilla transiterà nelle acque israeliane, sarà bloccata dalle forze armate, e tutte le persone a bordo saranno trattenute. Israele ha affermato che in una prima fase intimerà alle navi di ritornare indietro. Se gli avvertimenti non saranno sufficienti, le navi saranno bloccate “usando dei commando, se necessario”. Si segnala che migliaia di soldati israeliani parteciperanno all'operazione.

Israele inoltre ha comunicato agli ambasciatori di Turchia, Cipro, Irlanda e Grecia che l'arrivo a Gaza della Flotilla infrangerebbe le leggi internazionali, poiché Israele “ha emesso delle ordinanze che proibiscono l'entrata di navi a Gaza”.

Gli organizzatori della Flotilla tuttavia affermano di non infrangere nessuna legge con la loro azione: “La pretesa più ignobile di Israele è quella secondo la quale stiamo violando il diritto internazionale navigando con navi disarmate che trasportano aiuti umanitari per persone in disperato bisogno”.

“Queste affermazioni dimostrano soltanto fino a che punto sia degenerato il discorso politico in Israele”.

Il direttore delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha sollecitato giovedì scorso le parti in causa ad agire con prudenza e responsabilità, per giungere ad una soluzione soddisfacente.

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