Israele impone tasse sulle proprietà della Chiesa e dell’ONU a Gerusalemme

MEMO. La municipalità israeliana di Gerusalemme ha iniziato a imporre tasse sulle proprietà della Chiesa e delle Nazioni Unite nella Gerusalemme est occupata, secondo quanto riferito da Israel Hayom.

Il quotidiano israeliano ha scritto che la municipalità israeliana raccoglierà decine di milioni di dollari dalle chiese e dalle istituzioni delle Nazioni Unite a seguito delle tasse sugli immobili.

Ha aggiunto che il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat, ha cambiato la politica applicata a partire dal 1967 dall’occupazione israeliana a Gerusalemme Est.

La municipalità di Gerusalemme ha informato il ministero delle Finanze e la Presidenza del Consiglio dei ministri che sta chiedendo alle istituzioni ecclesiastiche e internazionali di pagare le tasse comunali sugli immobili di loro proprietà.

Il documento ha sottolineato che la sentenza interesserà 887 proprietà appartenenti alla Chiesa e all’ONU.

Si stima che il comune guadagnerà 650 milioni di shekel (191 milioni di dollari) dalla nuova politica.

“Il discorso non riguarda il ruolo del culto, che è escluso dalla tassa sulla proprietà ai sensi della legge, ma le proprietà che vengono utilizzate per scopi diversi dalla preghiera, e alcune sono utilizzate per attività commerciali”, ha spiegato il quotidiano Israel Hayom.

Ha aggiunto che questa settimana il comune ha imposto restrizioni sui conti bancari delle chiese evangeliche, armene e romane a causa del mancato pagamento delle imposte fondiarie.

“La decisione dello Stato sull’esonero ha causato negli anni passati perdite fino a un miliardo di shekel. È irragionevole per gli abitanti di Gerusalemme pagare il prezzo della raccolta dei rifiuti, dell’illuminazione, del giardinaggio e della costruzione delle strade, impedendo al comune di raccogliere grandi somme di denaro che potrebbero aiutarlo significativamente nello sviluppo della città e migliorare i servizi per la popolazione.

“O lo stato ci compenserà finanziariamente per non raccogliere questi fondi o li raccoglieremo secondo la legge”, hanno detto dalla municipalità.

La decisione presa il mese scorso dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele ha incoraggiato il governo israeliano ad annettere ampie fasce della città e a imporre le sue leggi. I leader mondiali e le organizzazioni internazionali si sono mobilitati per condannare la mossa e l’indifferenza verso lo status definitivo dei negoziati degli accordi di Oslo del 1993.

(Foto: una veduta generale dalla torre della Chiesa del Redentore mostra la moschea della Cupola della Roccia e la croce della Chiesa del Santo Sepolcro nella Città Vecchia di Gerusalemme, il 17 febbraio 2014)

Traduzione per InfoPal di Daniela Caruso