Israele: incitamento all’odio, al razzismo e all’islamofobia, ma accusano gli altri di ‘antisemitismo’

Santiago de ChilePalestinalibre.org. Oltre ad essere classificato come un “violatore cronico dei diritti umani” e un sistema di “apartheid”, Israele è il paese che produce   più razzismo, incitamento all’odio e islamofobia. Basta monitorare i loro social network, la stampa  e i discorsi delle loro autorità. (Da InvictaPalestina.org). 

Israele, per mettere a tacere le critiche a questi atti e pratiche orrende, usa proprio il concetto antirazzista come “antisemitismo”. È come un ladro che condanna il furto!

In tempi recenti, le organizzazioni sioniste hanno intensificato le loro campagne per denunciare il presunto antisemitismo,  soprattutto contro coloro che denunciano le violazioni dei diritti umani commesse da Israele. La parola “antisemita” è diventata una vera copertura contro coloro che osano denunciare le atrocità che Israele commette.

Tuttavia, Israele è il Paese che promuove, genera e produce più odio e razzismo. Israele è il principale incitatore alla violenza e all’islamofobia, sia da parte dei sionisti,  dai media che dagli stessi governi e leader israeliani.

Ogni giorno i media e le autorità israeliane usano concetti razzisti, odio e minacce contro i palestinesi.

Di recente, nella cosiddetta Marcia delle Bandiere nella Gerusalemme occupata, Israele ha mobilitato il suo esercito per proteggere i coloni che hanno partecipato alla marcia. Il risultato è stato davvero patetico: coloni protetti da migliaia di agenti, reprimendo brutalmente i residenti palestinesi solo per consentire ai manifestanti di entrare nei quartieri palestinesi cantando e gridando “morte agli arabi” e insultando i palestinesi con parolacce e frasi di odio e razzismo.

La domanda ovvia sarebbe: Israele ha mobilitato il suo esercito per questo?

D’altra parte, se qualcuno usasse questi stessi insulti nei confronti degli ebrei, sarebbe qualcosa di scandaloso e terribile… “antisemitismo totale”…

Aumento allarmante dell’incitamento contro i palestinesi

Ieri, martedì, Hamleh – Centro arabo per lo sviluppo dei social network,  ha pubblicato i risultati dell’indice di razzismo, odio e incitamento contro arabi e palestinesi analizzando i messaggi che sono stati pubblicati in ebraico tra il 6 e il 21 maggio scorso. I risultati hanno dimostrato un aumento di 15 volte del discorso violento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Lo studio ha affrontato e monitorato 1.090.000 conversazioni casuali in cui 183.000 di queste conversazioni, quasi il 17% dei messaggi scritti in ebraico, erano incitamento all’odio e al razzismo.

Di questi messaggi, il 29% era incitamento alla violenza contro i palestinesi, il 31% insulti e volgarità e il 40% dei messaggi era razzista e incitamento all’odio.

Vale la pena ricordare che l’Incitement and Racism Index è un rapporto che monitora l’uso di etichette e parole razziste e violente contro arabi e palestinesi, e il Centro ha realizzato questo rapporto nel suddetto periodo a causa dell’allarmante aumento degli attacchi digitali contro i palestinesi e la diffusione del violento discorso ufficiale israeliano su Internet e attraverso i media.

Traduzione di Invictapalestina.org