Israele, primo beneficiario politico degli attacchi di Parigi?

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Memo. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha subito usato l’attacco alla rivista satirica francese Charlie Hebdo per invitare l’Occidente a sostenere l’occupazione israeliana delle terre palestinesi e per minare il voto europeo allo Stato palestinese nel nome della “guerra al terrorismo“.

Avigdor Lieberman, ministro degli Esteri israeliano, ha chiesto all’Occidente di non essere debole davanti al “terrore islamico”, che, ha detto, Israele sta già combattendo. Diversi scrittori israeliani stanno usando l’attacco di Parigi come opportunità per incitare all’odio contro i Palestinesi, piuttosto che aiutarsi nella lotta comune contro l’estremismo.

Netanyahu ha invitato l’Occidente a intensificare il sostegno a Israele nella sua guerra contro gli islamisti, principalmente il movimento di resistenza islamica, Hamas, che resiste all’occupazione in corso in Palestina.

“Gli attacchi dell’islam radicale non conoscono confini”, ha dichiarato Netanyahu al presidente francese François Hollande parlando al telefono. “Questi sono attacchi internazionali e la risposta deve essere internazionale”.

Netanyahu ha anche espresso “la simpatia che tutti i cittadini di Israele sentono per il popolo di Francia e per le famiglie in lutto”, ricordando al mondo che “Israele ha sperimentato attacchi simili da parte di Hamas e Hezbollah”.

“Conosciamo il dolore, ma conosciamo anche la risolutezza con cui le società libere possono sconfiggere il terrore – quantunque terribile e minaccioso”, ha aggiunto.

“Israele è con la Francia in questo difficile giorno. Il terrore di Hamas, Hezbollah, ISIL e al-Qaeda non si fermerà finché l’Occidente non li combatterà fisicamente, piuttosto che combattere le loro false argomentazioni. Il terrorismo islamico non prende di mira solo Israele, ma l’Occidente e la sua civiltà”.

Netanyahu ha detto a Hollande che “la meta principale del terrorismo islamico è distruggere le nostre società e i nostri paesi. E’ sradicare la nostra cultura umanistica, basata sulla libertà e sulla scelta, e imporre al suo posto la dittatura fondamentalista che farà retrocedere l’umanità al passato. Per questa ragione, diciamo: ‘Non dobbiamo dare loro la possibilità di giustificare il terrore. Dobbiamo combatterlo”.

Lieberman, dal canto suo, ha dichiarato che “Israele simpatizza con il dolore della Francia”, secondo una nota del suo portavoce.

“Il mondo non deve permettere al terrorismo di intimidire il mondo libero e l’Occidente ha l’obbligo di rimanere unito e determinato contro questa minaccia”, ha aggiunto.

Lieberman ha sottolineato che “il mondo deve aiutare Israele nella sua guerra contro le fazioni palestinesi che condividono principi comuni con coloro che hanno eseguito l’attacco”.

I canali TV israeliani hanno descritto l’attacco come “l’11 settembre francese” e hanno definito le comunità islamiche in Europa “una bomba a tempo”.

Il pensatore israeliano Amos Biderman ha dichiarato che “i cattivi ragazzi hanno vinto”, e i terroristi islamici come ISIS e al-Qaeda “ci hanno battuti nella battaglia per la libertà di espressione”, sottolineando che molti scrittori e giornalisti occidentali non pubblicheranno mai più ciò che possa scatenare l’ira degli islamisti radicali.