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Memo. Giovedì 8 Dicembre 2016, le autorità israeliane hanno rinnovato l’ordine di detenzione amministrativa del giornalista palestinese, attivista dei diritti umani e coordinatore di Addameer, Hasan Safadi, per altri sei mesi.
Secondo Addameer, associazione che difende i diritti dei prigionieri, le forze israeliane hanno inizialmente trattenuto Safadi all’inizio di maggio, non appena aveva attraversato il ponte di Allenby tra la Cisgiordania occupata e la Giordania, tenendolo sotto interrogatorio militare israeliano per 40 giorni per poi condannarlo a sei mesi di detenzione amministrativa.
Il gruppo ha dichiarato che la detenzione di Safadi rappresenta “il continuo attacco contro giornalisti e operatori dei media palestinesi”, dal momento che, come Safadi, anche molti altri sono trattenuti in detenzione amministrativa.
La politica di Israele riguardo la detenzione amministrativa, largamente condannata, consente la reclusione senza imputazione o processo per intervalli di sei mesi, rinnovabili sulla base di prove riservate che neppure l’avvocato di un detenuto ha il permesso di visionare.
Diversi gruppi a difesa dei diritti dei prigionieri sostengono che tale politica israeliana di detenzione è stata utilizzata come un tentativo di interrompere i processi politici palestinesi, in particolare prendendo di mira giornalisti, attivisti e politici.
Già a maggio, Addameer aveva dichiarato di condannare “le violazioni praticate sistematicamente dalle forze di occupazione contro attivisti e difensori dei diritti umani e giornalisti”, aggiungendo: “Addameer denuncia le detenzioni arbitrarie contro di loro e altre persone, in segno di solidarietà con il popolo palestinese alla luce dei crimini quotidiani perpetrati dalle forze di occupazione, che violano i diritti umani e le leggi umanitarie”.
Secondo Addameer, 7.000 palestinesi sono stati incarcerati nelle prigioni israeliane a partire da ottobre, 720 dei quali in detenzione amministrativa, inclusi tre membri del Parlamento palestinese.
(Nella foto: Hasan Safadi giornalista palestinese, attivista dei diritti umani e coordinatore di Addameer).
Traduzione di Ada Maria De Angelis