Israele ridurrà forniture di elio per Gaza, penalizzando gli ospedali

Tel Aviv-MEMO. Israele prevede di limitare le forniture di elio per la Striscia di Gaza, una mossa che limiterebbe le forniture per gli ospedali.

La decisione è stata presa mercoledì dal Coordinatore israeliano delle attività governative nei territori (COGAT), il maggiore-generale Kamil Abu Rokon. Il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, ha approvato l’idea.

Il COGAT non ha specificato la quantità di elio che potrà entrare a Gaza sotto le nuove restrizioni, ma ha avvertito che Israele potrebbe interrompere completamente la fornitura di elio.

Il gas elio viene utilizzato per una serie di finalità e di attrezzature mediche, comprese le macchine per la risonanza magnetica. Gli ospedali di Gaza lavorano regolarmente in condizioni avverse, mancanza di risorse e interruzioni di corrente, a causa delle restrizioni giornaliere sull’elettricità causate dall’assedio israeliano. Nel gennaio 2018, i generatori di sette centri sanitari della Striscia hanno smesso di funzionare a causa della mancanza di carburante.

Gli ospedali di Gaza sono stati sottoposti a sforzi aggiuntivi negli ultimi mesi, poiché sono stati feriti migliaia di manifestanti della Grande Marcia del Ritorno. L’ospedale al-Shifa, di Gaza, il più grande di 13 strutture mediche nella Striscia, ha ordinato che le tende da campo fossero sistemate nel cortile dell’ospedale per curare le vittime, secondo Reuters.

Israele sostiene che la mossa per limitare le forniture di elio a Gaza è stata influenzata dall’uso del gas per fare volare palloncini e aquiloni in fiamme verso il sud di Israele. La scorsa settimana, Israele ha ordinato che 1,4 milioni di dollari dei fondi dell’Autorità Palestinese (ANP) fossero trattenuti come risarcimento per i danni che sarebbero stati causati da questi aquiloni. Il governo israeliano ha dichiarato che i proprietari dei campi che sono stati danneggiati dagli aquiloni sono “vittime di terrorismo con diritto a risarcimento”.

A seguito dell’ordine, il ministro della Sicurezza pubblica israeliano, Gilad Erdan, ha affermato che i palestinesi che lanciano gli aquiloni da Gaza dovrebbero essere assassinati. Erdan ha dichiarato al suo pubblico di Sderot, una cittadina israeliana vicino al confine con Gaza, che “dobbiamo tornare agli omicidi preventivi. Coloro che fanno volare gli aquiloni ed i comandanti di Hamas devono essere bersaglio di uccisioni preventive”.

Nel corso della Grande Marcia, lo staff medico gazawi è stato preso di mira dal fuoco israeliano. Il 2 giugno, la paramedico volontaria ventunenne Razan al-Najar è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco mentre cercava di aiutare i manifestanti feriti. Al-Najar indossava un’uniforme bianca, ed alcuni testimoni hanno dichiarato a Reuters che lei “ha alzato le mani in modo chiaro, ma i soldati israeliani le hanno sparato, colpendola al petto”. L’esercito israeliano ha poi iniziato una campagna diffamatoria contro al -Najar nel tentativo di screditare il suo lavoro.