Ramallah–PIC. Dopo tre mesi di carcere, martedì 12 luglio le autorità israeliane hanno rilasciato la 14enne palestinese Nuran al-Balboul, a seguito di un appello presentato presso un tribunale israeliano.
La madre di Nuran e la sua famiglia le hanno dato il benvenuto insieme al responsabile del Comitato palestinese per gli Affari dei Prigionieri, Issa Qaraqe, prima di dirigersi verso la sede del comitato a Ramallah.
La famiglia è poi tornata a casa, nella cittadina di al-Khader, nel distretto di Betlemme, nel sud della Cisgiordania occupata.
Nuran è stata arrestata al check-point 300, all’ingresso nord di Betlemme con l’accusa di avere un coltello nella cartella.
L’avvocato Abeer Bakr ha detto che il rilascio è avvenuto dopo che la Corte centrale israeliana ha accettato un ricorso presentato dal Comitato per la liberazione anticipata di Nuran.
Il comitato ha affermato in un comunicato che Nuran è stata aggredita dai soldati quando l’hanno arrestata, e ha confutato categoricamente l’affermazione del possesso di un coltello, sottolineando che in realtà è stata arrestata per una discussione con una soldatessa mentre cercava di entrare nella Gerusalemme occupata con sua zia.
Il padre di Nuran, Ahmad, è stato assassinato nel 2008. I suoi due fratelli sono tenuti in detenzione amministrativa, senza accusa né processo.
Traduzione di Edy Meroli