Israele rilascia notifiche di fermo per la costruzione di pozzi a Salfit

Salfit-Ma’an. Mercoledì le autorità israeliane hanno emesso una notifica per bloccare la costruzione di numerosi pozzi nella città di Al-Zawiya, ad est della città di Salfit, nella Cisgiordania occupata settentrionale.

Il sindaco di al-Zawiya, Naim Shqeir, ha riferito a Ma’an che le autorità israeliane hanno affisso le notifiche accanto a cinque pozzi localizzati a ad ovest della città.

I pozzi erano costruiti secondo un progetto del ministero palestinese per l’Agricoltura e dei comitati palestinesi per il supporto all’agricoltura al fine di sostenere il lavoro dei contadini palestinesi nell’Area C.

Israele usa il pretesto della costruzione abusiva per continuare a demolire regolarmente le case e le strutture di proprietà palestinese.

Quasi tutte le richieste palestinesi per i permessi di costruzione nell’Area C vengono negate dalle autorità israeliane, costringendo le comunità a costruire illegalmente.

Nel 1995 gli Accordi di Oslo tra l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) e le autorità israeliane hanno diviso la Cisgiordania in Area A, B e C.

L’area A, che comprende le città popolate da palestinesi e costituisce il 18% della Cisgiordania, fu assegnata all’allora neo-costituita Autorità Palestinese (ANP), mentre l’Area B venne concessa all’esercito israeliano, lasciando all’ANP il controllo degli affari civili. L’Area C, la maggior parte della Cisgiordania, è rimasta sotto il controllo militare israeliano e contiene la maggior parte delle risorse naturali e degli spazi aperti del Territorio palestinese.

Il territorio controllati da Israele avrebbero dovuto essere gradualmente trasferito all’ANP nell’arco di cinque anni, secondo gli Accordi di Oslo. Tuttavia, a distanza di 26 anni, è rimasto sotto il controllo israeliano.

Traduzione per InfoPal di Giorgia Temerario